Con 19 voti a favore, uno contrario quello di Giuseppe Mainiero e tutte le opposizioni più Cataneo fuori dall’aula il caso Pontone è stato chiuso con il “no” alla presunta incompatibilità. L’eletto resta e torna in aula dopo aver atteso fuori.
Tante le questioni in campo.
Da ex assessore della giunta Ciliberti, Pontone firmò un atto oggi contestato dalla curatela di Amica che chiede al medico un risarcimento per i creditori di 3 milioni di euro.
“Pontone è stato superficiale a mettere quella firma? Sì perché non era un dirigente e certamente non era supportato dai suoi uffici tecnici. Pontone rappresenta una pessima pagina della città amministrata dal centrosinistra? Sì perché è stato assessore delle somme urgenze a gogò e dei milioni di euro di debiti. Meriterebbe una petizione dai cittadini al Pd di non candidare più Pontone? Sì. Ma questo precedente
potrebbe toccare ognuno di noi perché anche chiunque potrebbe essere definito incompatibile, è il Tuel che tutela l’espletamento delle proprie funzioni. Non c’è alcun bisogno di votare questa delibera, noi abbandoneremo l’aula perché riteniamo che sia un voto che non vada neanche dato”, è stata l’arringa di Raffaele Di Mauro.
Netto Attilio Dal Maso: “La posizione del Movimento è una presa d’atto del nostro segretario generale, non credo che in quest’aula non ci siano competenze eccelse a tutela di tutto l’Ente e di tutti i consiglieri. Noi non siamo in grado di analizzarla nel dettaglio, non siamo giudici, non siamo in un tribunale. La posizione è politica. A noi sarebbe piaciuto che i pareri concordassero”.
Piccato l’emilianista Achille Capozzi dagli attacchi di Mainiero: “Noi consiglieri non veniamo a scaldare la sedia, qualcuno pensa che noi non studiamo. È vero che ci sono due pareri contrastanti, ma anche il vecchio segretario si riservò di prendere una decisione. Aderiamo come Con all’approvazione di questa delibera. Noi non difendiamo la persona Pontone”.
Claudio Amorese ha posto degli interrogativi: “Noi non saremo preconcetti, qui non siamo nel Comune di Bitetto, ma a Foggia. In diversi anni di consiglio comunale non mi è mai capitato di vedere un cortocircuito così forte. La questione è politica, Dell’Aquila ha richiamato all’ordine la maggioranza. Il parere deve essere univoco. Non potete metterci in imbarazzo. La gestione di questo caso è emblematica, state chiedendoci di prenderci una responsabilità. Portate a miti consigli la tecnostruttura e portate un parere univoco. In queste condizioni noi non voteremo nessun accapo”.
Mario Cagiano: “L’istituto giuridico del Tuel è un grande gesto di responsabilizzazione. Noi non dobbiamo sentirci in imbarazzo se l’avvocatura e il segretario generale non hanno dato un parere univoco. In giurisprudenza per natura i pareri possono non essere univoci. Il consigliere non può rimuovere la sua causa di incompatibilità. Stiamo parlando di un consigliere comunale che ha svolto un’azione amministrativa. Noi qui non stiamo facendo un giudizio su Italo Pontone ma stiamo valutando una procedura amministrativa. Io che avevo 7 e 12 anni in quegli anni potrei esibire posizioni e piroette. Sono convinto in punta di diritto che non ci sia nessuna incompatibilità”.
“Qualcuno si è messo una toga – ha detto Giovanni Quarato – vedremo se nel processo verrà condannato. Bisognerebbe essere più umili. Non ci nascondiamo come maggioranza. Non giudichiamo Pontone, ma la situazione”.
“Siamo chiamati a giudicare una posizione – il commento di Paolo Frattulino – ci sono delle valutazioni che non sta a noi fare. Noi abbiamo una testa pesante, ci siamo fatti le nostre idee, ci possono essere pareri discordanti, ma noi sposiamo le motivazioni del segretario generale”.
Netto anche Gino Fusco: “Sono in grandissima difficoltà, non è una discussione politica, ho grande fiducia della dottoressa Paradiso, che ha emesso un parere. Noi non abbiamo niente contro Italo Pontone, siamo stati eletti per fare gli interessi del Comune di Foggia. Era consapevole quando ha firmato di commettere un atto contro l’Ente? Oggi alla luce dei pareri contrastanti non mi sento di votare. Se voi votate a favore da oggi in poi tutti sono autorizzati a fare cose non regolari come Pontone”.
Duro Mainiero: “Siamo a fine febbraio e stiamo ancora discutendo di surroghe, avete una concezione della pubblica amministrazione padrona. Anche Barabba fu scelto dal popolo”.
Dopo il voto ha parlato la sindaca Maria Aida Episcopo: “Siamo di fronte ad una antinomia di tipo kantiano, abbiamo votato con una modalità di scienza e coscienza. Il segretario generale è stato nominato intuitu personae da chi vi parla. Nel campo largo progressista non c’è mandato imperativo da ognuno, privilegiamo l’intelligenza individuale che somma l’intelligenza collettiva. Rinvio al mittente ogni ostruzionismo e stress politico ed amministrativo”.