È acceso il dibattito sulla presunta incompatibilità del dottor Italo Pontone in Consiglio comunale a Foggia. In queste settimane l’eletto dem ha prodotto una fitta documentazione affidandosi a due docenti baresi di diritto amministrativo per “difendersi” dalla bocciatura dell’avvocatura.
Dopo la sua memoria difensiva, nella quale ripercorre i fatti, il neo segretario generale Alfredo Mignozzi ha proposto il suo parere richiesto dalla presidenza del Consiglio di Lia Azzarone.
Pontone ha oggi un contenzioso con la curatela di Amica che lo ha tirato in ballo un quanto persona fisica ed ex amministratore comunale per il pagamento di alcuni creditori.
Sul tema Giuseppe Mainiero come è noto ha avuto parole molto forti dopo il parere del segretario totalmente contrario alla decadenza di Pontone.

“Ringrazio per l’accoglienza riservatami, non mi era mai capitato – ha esordito Mignozzi -; il consigliere Mainiero ha ritenuto non fondato il mio parere e ha ritenuto di scrivere a diversi organi affermando cose poco corrette. Il consigliere ritiene che abbia contravvenuto all’interesse dell’Ente. La richiesta è giunta al presidente del Consiglio e ho dato il mio parere. Il segretario generale svolge secondo il Tuel assistenza e consulenza agli organi di avvocatura del Comune. Ho ritenuto necessario esporre le mie ragioni. La richiesta era specifica del presidente del Consiglio. Il mio parere non è contrario a quello del precedente segretario. Non ho assecondato i pareri di parte, nelle mie note ci sono pareri ministeriali. La situazione è una lite pendente tra Amica e l’ex assessore. Non c’è una lite col Comune”.
E ancora: “Il contratto era tra l’ex partecipata e alcune cooperative. Non è un contratto col Comune, ma riguarda due soggetti distinti. Il fatto che l’ex assessore abbia una posizione contrapposta a quella del Comune non rientra nella fattispecie dell’art 63 numero 4. È da intendere come parte tecnica, non c’è una controversia giudiziaria. Non c’è ancora una lite pendente col Comune dal punto di vista processuale e amministrativo.
Il Ministero ritiene che ci sia una incompatibilità quando c’è una chiamata in causa, non c’è conflitto specifico tra ex assessore e Comune. Ma il mio parere mi è stato richiesto, il Consiglio è libero di procedere. Ci sono due posizioni distinte”. Cosa deciderà l’aula? Indecisi i pentastellati, Pasquale Cataneo ha già affermato che abbandonerà l’assise.