Il primo Accordo di Foresta è stato avviato in Puglia, a Carlantino, ultimo comune della provincia di Foggia prima del Molise. Se ne è parlato proprio nel piccolo comune dei Monti Dauni nell’ambito del progetto “Pablo” (Pianificazione Ambientale e Boschiva del Lago di Occhito) dedicato alla promozione dei processi innovativi nel settore agricolo e forestale. L’accordo di Foresta porterebbe l’area dell’invaso artificiale di Occhito e le aree boschive circostanti, a diventare un grande attrattore turistico.
Ne è convinto Ugo Fragassi, presidente della Cooperativa ATS Montemaggiore, capofila del progetto Pablo. “La comunità di pratica è servita a riportare quanto fatto nell’ambito di Pablo fino ad oggi, a cominciare dalla mappatura del territorio eseguita utilizzando i droni, i cui risultati sono stati messi a disposizione dei tecnici di D.R.E.A.M. Italia che ne hanno ricavato un Piano di Gestione Forestale che sarà sottoposto alla Regione Puglia, il primo esempio nel Mezzogiorno”.
“Siamo sempre più convinti – ha detto Carmelo Rollo, presidente di Legacoop Puglia partner nel progetto Pablo – che questi territori più di altri hanno la necessità di fare comunità. E le comunità si costruiscono se c’è il protagonismo delle persone, altrimenti sono un’altra cosa. Oggi con questa giornata di condivisione, stiamo segnando il passaggio di una idea progettuale che vorremmo costruire. IL territorio è un concetto che non può essere delegato a qualcuno, noi combattiamo da sempre perché i cittadini siano protagonisti sui propri territori”. “Un progetto importante – ha detto il direttore del Consorzio per la Bonifica della Capitanata, Francesco Santoro – che ci consente di effettuare lavori di sistemazione forestale nell’ambito della diga di Occhito”.
“Uno strumento utile – lo ha definito Graziano Coscia, primo cittadino di Carlantino – a far conoscere meglio il nostro territorio e a mettere in rete risorse che in questo momento sono sottovalutate. Mi auguro che questo progetto vada avanti”. “Gli ecosistemi non hanno confini amministrativi – ha aggiunto il presidente di Meridaunia De Vita – Puglia e Molise possono e devono tornare ad animare la Valle del Fortore”.