Lunga riunione di maggioranza nel campo largo progressista che sostiene l’amministrazione di Maria Aida Episcopo sindaca di Foggia.
Sul tavolo della coalizione e dei consiglieri comunali più di una questione. Anzitutto le linee programmatiche per la cui mancata presentazione la prima cittadina è stata già criticata dalle opposizioni.
C’è la spinosa vicenda di Italo Pontone, per il quale gli uffici dell’avvocatura dell’Ente e quelli della segretaria generale hanno ufficializzato l’incompatibilità. Sarà il Consiglio comunale a decidere se accettare tale atto e sancire la defenestrazione di Pontone. Secondo indiscrezioni l’aula non può delegittimare un parere così stringente della tecnostruttura dedicata. La surroga del primo dei non eletti dem Sandro Brescia dovrebbe essere cosa quasi certa.
Sta creando più di un dissapore, inoltre, tutto l’incartamento di Amiu da un lato e di Ataf dall’altro. Non è un mistero che il M5S punti ad una sostituzione dell’azienda barese. A detta di alcuni pentastellati che stanno cercando sponde nel centrodestra ci sarebbero tutte le prerogative, impiantistiche e di uomini, per portare totalmente in house al 100 per cento la società di nettezza urbana.
In Ataf invece sono tanti i malumori per la gestione della sosta tariffata, affidata ad una società scelta in epoca commissariale.
Non mancano le polemiche: poco il personale non del tutto assorbito da Apcoa, quasi totalmente ignorato il controllo del grattino, diminuiti gli stalli e inefficiente la gestione dei parcheggi sotterranei a cominciare dal parcheggio Russo vicino al Comune ancora non digitalizzato nella lettura delle targhe.
Chi paga? Molti cittadini hanno cominciato a non andare più al totem con le monetine. Del resto in Ataf era pronto da tempo un piano particolareggiato per una gestione interna della sosta che avrebbe portato soldi freschi all’azienda.
Unico accordo nel campo largo quello per i cda delle partecipate. I Consigli di amministrazione dopo l’epoca degli amministratori unici di Gianni Mongelli e i consigli a 3 di Franco Landella torneranno a 5 membri. Con lo stesso impegno di spesa, fissato in era salva enti. I 5 si divideranno i compensi che servivano per pagare 3 gettoni. Ma in questo modo la sindaca potrà premiare le tante individualità delle varie liste della coalizione rimaste deluse dalla composizione dell’esecutivo.