“Non ci sono trattative per la vendita di Casa Sollievo della Sofferenza”. Il manager veneto dell’ospedale di San Pio, Gino Gumirato, pur senza sbilanciarsi, fa il punto sullo stato di avanzamento del piano di salvataggio, allontanando le sirene degli ultimi giorni su una possibile cessione ad un grosso gruppo della sanità privata. Mancano alcuni tasselli informativi decisivi, come quelli sui conti, e restano sospese le questioni divenute recentemente di interesse nazionale, come quella delle “clientele” nella gestione del personale. I prossimi mesi saranno decisivi per capire quale sarà davvero il futuro dell’Irccs di San Giovanni Rotondo.
Direttore, è passato un anno dall’avvio del piano di rientro, avete ridotto il deficit e il debito complessivo? A quanto ammontano al 2023?
I bilanci del 2022 e 2023 non sono ancora stati approvati. Ma abbiamo già avuto modo di confermare che il rapporto tra attività erogate e costi (anno 2023) è in linea con il piano strategico.
Casa sollievo ha precisi obblighi contrattuali con la Regione Puglia, a cominciare dalla trasparenza informativa sui risultati dell’attività sanitaria e sul bilancio. Ma il dipartimento della Salute sostiene che il bilancio non viene inviato ogni anno, qual è il motivo?
La Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza ha sempre adempiuto ed adempie a tutti gli obblighi informativi con la Regione Puglia e/o con il Ministero della Salute per ciò che riguarda le attività scientifiche; è successo in alcune occasioni (2020 e 2021 ad esempio), che i bilanci vadano comunicati in regione con ritardo, ma semplicemente per il fatto che possono essere stati approvati in ritardo. Per esempio, durante il Covid,, il ritardo si è avuto per l’attesa delle definitive pronunce della Regione su particolari e straordinari flussi o fondi.
Gli altri enti ecclesiastici pugliesi, inseriti con Casa Sollievo nel corposo piano di recupero delle liste d’attesa, rendono trasparente ogni attività con la pubblicazione degli atti sui propri siti e su organi terzi. I concorsi per i medici, ad esempio, vengono pubblicati sul Burp. Perché voi non adoperate queste procedure, pur essendo destinatari di risorse pubbliche per le funzioni assegnate dalla Regione nell’ambito dei servizi del sistema sanitario?
La Fondazione è un ente di diritto ecclesiastico ed anche di diritto italiano, di proprietà del Vaticano, contrariamente a molti altri enti ecclesiastici sia della Regione Puglia che italiani. E come tale osserva sia le indicazioni vaticane che la “normale trasparenza” ed “evidenza pubblica” quando effettua i concorsi per i medici. Da un punto di vista dell’efficacia e della velocità di consultazione la visione del BURP o del sito internet della Fondazione appaiono del tutto equiparabili.
Dal punto di vista strutturale, l’ospedale è idoneo all’erogazione delle prestazioni? Ha tutti gli accreditamenti necessari?
Ovviamente la Fondazione detiene tutti gli accreditamenti necessari per l’erogazione delle prestazioni ed ovviamente è sottoposta a controlli sia preventivi che successivi. Per quanto attiene alle criticità strutturali, antincendio o antisismica ad esempio, comuni ad almeno i 70% degli ospedali pubblici italiani, la Fondazione si è dotata di piani di investimento di medio lungo termine e li concordati con le autorità preposte, come nel caso dei Vigili del Fuoco e come previsto dalla normativa nazionale di riferimento.
Da contratto, è previsto un rapporto di esclusività per i medici di Casa Sollievo? Il vostro codice etico ha precise disposizioni, vengono rispettate nella regolamentazione dell’attività di intra/extra moenia? Quanti medici di Casa Sollievo prestano la propria attività in altre strutture private?
Nel caso della libera professione inframuraria dei medici (Alpi) la Fondazione, adottando la legislazione pubblica italiana, consente la libera scelta del medico se effettuare la libera professione all’interno della struttura (con un beneficio economico nello stipendio), oppure se effettuarla in strutture esterne (senza un beneficio economico). Nel 2023 circa 120 medici su 470 hanno scelto la libera professione all’esterno, pari a circa il 25% dei medici. Tutte le richieste che rispettano i tempi previsti e la normativa vengono autorizzate. Non vi è nessuna struttura privata autorizzata e/o accreditata nella provincia di Foggia (ma anche nelle città limitrofe) che possa effettuare una “concorrenza” alla Fondazione attraverso medici che abbiano scelto di effettuare le proprie attività al di fuori. La quantità e la complessità delle prestazioni offerte dalla Fondazione sono incomparabili a quelle offerte da altri privati (profit/non profit). Che ci siano prestazioni semplici (tipo Rx, Tac, visite mediche o esami semplici di laboratorio o altre) effettuate da altri privati non può impensierire l’attività di Css.
C’è stata una “razionalizzazione” del personale come previsto dal piano? Il numero complessivo dei dipendenti è adeguato rispetto ai volumi di attività e al numero di posti letto attualmente disponibili? Soprattutto, qual è il costo del lavoro rispetto ai ricavi?
Come abbiamo avuto modo di rappresentare pubblicamente (a più di mille persone), il piano strategico 2023-2025 prevede una riduzione dei costi del personale per effetto di un naturale turn-over dovuto alle persone che andranno in pensione nel periodo. I costi del personale del 2023 saranno di circa 154,86 milioni di euro ed il totale dei ricavi si attesterà a 281,12 milioni di euro. I risultati in termini di costi delle risorse umane 2023 sono migliori di quanto previsto nel piano strategico, anche in relazione al fatto che i ricavi complessivi sono stati leggermente inferiori del previsto. Il rapporto “costo del personale / totale valore della produzione” è in linea con le indicazioni del piano.
Quali erano i criteri di selezione previsti per la stabilizzazione del personale oss impegnato durante il Covid?
Durante il periodo Covid, incomparabile per criticità di reclutamento-selezione-inserimento delle risorse umane rispetto al periodo attuale, la stragrande maggioranza degli oss sono stati acquisiti usufruendo dei servizi di una primaria società interinale, come tale sottoposta, come noto, ad una normativa nazionale molto precisa. I criteri di selezione degli oss della nuova procedura in corso, fortemente voluta dalla Fondazione, sono molto semplici: per entrare nella graduatoria, oltre al possesso formale del titolo, è necessario passare due prove scritte ed una prova orale.
Esiste una questione “clientelare” nell’ospedale di San Pio?
L’amministrazione si sta adoperando in ogni modo per la valorizzazione delle competenze e la trasparenza delle procedure di selezione.
Quali sono le ragioni dell’addio del capo del personale Paolo Fini? Perché al suo posto non è andato il vice, Luigi Mauro?
Il dottor Paolo Fini ha raggiunto i requisiti per il pensionamento ed avendo negli anni maturato molti giorni di congedo ordinario ha chiesto che gli venisse concessa la possibilità di andare in ferie prima della data della pensione: era un suo diritto e gli è stato concesso. Nelle more della procedura di individuazione di un nuovo direttore delle Risorse Umane, l’incarico di responsabile facente funzione è stato affidato all’ingegnere Antonio Cappucci, dirigente analista delle Risorse Umane.
Sono state avanzate proposte di acquisizione? La vendita è uno scenario possibile per il futuro dell’IRCCS?
Come ho già avuto modo di dire al sindacato non vi è alcuna trattativa in corso per la cessione della Fondazione né con un privato né con un gruppo di aziende private.