Nel 2022 si sono verificati in Puglia 9.286 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 226 persone e il ferimento di altre 14.256. L’anno 2022 è caratterizzato da una netta ripresa della mobilità e, come conseguenza, dell’incidentalità stradale. Rispetto al 2021 aumentano gli incidenti (+2,2%), i feriti (+1,7%) ma la variazione maggiore si riscontra per le vittime (+11,3%), in linea con quante avviene a livello nazionale dove, tuttavia, ad un aumento maggiore del numero di incidenti (+9,2%) e feriti (+9,2) corrisponde una variazione più contenuta del numero delle vittime (+9,9%)’. Si apre così il focus dell’Istat dedicato agli incidenti stradali in Puglia relativo all’anno 2022.
A Bari, nel periodo di riferimento, ci sono stati 3.372 incidenti, 50 morti e 5.096 feriti. Nel 2021 i numeri erano, rispettivamente, 3.082, 48 e 4.675. Il tasso di mortalità nel 2022 è stato pari al 4,1. A Foggia nel 2022 si sono contati 1.159 incidenti (1.160 nel 2021), 60 morti (48) e 1.983 feriti (1.940). Questa la situazione a Taranto: 1.207 incidenti (erano 1.298), 35 morti (22) e 1.906 feriti (2.027). A Brindisi nel 2022 1.008 incidenti (erano 976 nel 2021), 30 morti (20), 1.149 feriti (1.473). Numeri in calo a Lecce nel 2022 sul 2021: 1.687 incidenti (erano 1.722), 38 morti (50), 2.453 feriti (2.556). Nella Bat, Barletta-Andria-Trani, nel 2022 si sono verificati 853 incidenti (848 nel 20219, 13 morti (15), 1.399 (1.350). Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Puglia del 36,8%, meno della media nazionale (-42,0%); fra il 2010 e il 2022 si registrano variazioni, rispettivamente di -22,6% e -23,2%.
Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale aumenta (da 2,3 a 2,4 deceduti ogni 100 incidenti), mentre quello nazionale non subisce variazioni (1,9 decessi ogni 100 incidenti). Nel 2022 si riduce in Puglia l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) periti in incidente stradale, attestandosi su un valore di poco inferiore alla media Italia (43,4% contro 44,3%). Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che essi hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione si conferma inferiore a quello nazionale (37,2% contro 49,3%).
Sempre tra 2010 e 2022 l’incidenza di pedoni deceduti è aumentata in Puglia da 8,9% a 11,1%, mentre nel resto del Paese l’aumento è stato più contenuto, da 15,1% a 15,4%. Nel 2022 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in 17 miliardi e circa 900 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (303,5 euro pro capite) e in oltre 1,1 miliardi di euro (298,9 euro pro capite) per la Puglia; la regione incide per il 6,5% sul totale nazionale. Tra il 2021 e il 2022 l’indice di lesività diminuisce da 154,3 a 153,5, mentre aumentano l’indice di mortalità, da 2,2 a 2,4 decessi ogni 100 incidenti, e quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100), che passa da 1,4% a 1,6. L’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia: ancora in evidenza le criticità della SS016, lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti (343, 20 decessi e 641 feriti), e delle strade SS007, SS100 e SS172, mentre gli incidenti più gravi si registrano sulla SS 693 – Strada a Scorrimento Veloce del Gargano – dove gli indici di mortalità e di gravità raggiungono rispettivamente 58,3 e 21,2.
L’indice di mortalità cresce nelle province di Foggia, Taranto e Brindisi, diminuisce in quelle di Bari, Lecce e Barletta Andria Trani. Nel 2022 il maggior numero di incidenti (6.489, il 69,9% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 54 morti (23,9% del totale) e 9.368 feriti (65,7%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano su tutte le categorie di strada ma l’incremento maggiore si verifica sulle strade urbane (+2,9%), seguite dalle autostrade (+1,5) e sulle altre strade (+0,6%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle autostrade (11,9 decessi ogni 100 incidenti) e sulle strade extraurbane (6 decessi ogni 100 incidenti). Sulle strade urbane il 41,7% dei sinistri stradali si verifica nei pressi di un incrocio, percentuale che scende al 9,7% sulle strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono lungo un rettilineo rappresentano il 36,3% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (14,4%), di una curva (3,3%) e di una rotatoria (3,5%).
Lungo le strade extraurbane il 60,8% degli incidenti si verifica lungo un rettilineo, il 19,4% in curva e il 6,3% nei pressi di un’intersezione. Nel periodo gennaio-aprile si sono registrati in Puglia 2.539 incidenti (27,3% del totale) mentre tra maggio e settembre, in coincidenza del periodo di maggiore mobilità per vacanze, se ne contano 4.512 (il 48,6% di quelli avvenuti durante l’anno), in cui hanno subito lesioni 6.917 persone (48,5%) e 120 sono decedute (53,1%). Il 77,7% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8 e le 21 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le quattro e le cinque del mattino (10,7 morti ogni 100 incidenti) e tra le tre e le quattro (5,8 morti ogni 100 incidenti), valori molto superiori alla media giornaliera (2,4). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 39,5% degli incidenti notturni, il 32,3% delle vittime e il 39,7% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 4,6 decessi ogni 100 incidenti. Il valore più elevato si registra il sabato notte (4,8).
In Puglia il 43,6% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva al 70,0% del totale. Nei comuni delle Aree interne, aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità), gli incidenti rappresentano il 30,0% del totale regionale. Il numero delle vittime aumenta rispetto al 2020 maggiormente nel totale dei Centri (+18,8%), mentre nelle Aree Interne l’aumento risulta più contenuto (+1,2%). Gli indicatori statistici di mortalità (2,4 decessi ogni 100 incidenti) e gravità (1,6 morti ogni 100 morti e feriti) aumentano rispetto al 2021 (2,2 decessi ogni 100 incidenti e 1,4 morti ogni 100 morti e feriti). Nelle Aree interne i valori di entrambi gli indicatori evidenziano il permanere di una situazione critica: risultano rispettivamente pari a 3,1 e 1,9.
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (75,6%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (3.552 casi, 45 vittime e 5.797 feriti), seguita dal tamponamento (1.389 casi, 26 decessi e 2.520 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (8,0 decessi ogni 100 incidenti), seguono la fuoriuscita (5,6 decessi ogni 100 incidenti) e l’urto con ostacolo accidentale (5,3 decessi ogni 100 incidenti). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 4,1 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,9 decessi). Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata).
I tre gruppi costituiscono complessivamente il 44,3% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per il 18,7%, mentre l’elevata velocita per il 16,1% e il procedere senza mantenere la distanza di sicurezza per il 10,9%. Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 15-29 anni (9,4 per 100mila abitanti) e per quella 65 e oltre (6,4 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 66,8% delle vittime e il 63,3% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 22,1% dei morti e il 29,6% dei feriti, i pedoni l’11,1% dei deceduti e il 7,2% dei feriti. Il 44,0% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età 65+ mentre il 59,8% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 782,8 per la classe di età 15-29 anni, a 457,8 per quella 30-44 anni. L’informazione statistica sull’incidentalità stradale è prodotta dall’Istat sulla base di una rilevazione di tutti gli incidenti stradali verificatisi sul territorio nazionale che hanno causato lesioni alle persone (morti entro il trentesimo giorno oppure feriti).
Enti compartecipanti all’indagine sono l’ACI (Automobile Club d’Italia), alcune Regioni e le Province Autonome, secondo le modalità previste da Protocolli di Intesa e Convenzioni. La raccolta delle informazioni prevede la collaborazione di Organi pubblici a competenza locale (Polizia Stradale, Carabinieri, Polizia locale o municipale, Polizia provinciale e altri organismi), in relazione ai compiti assolti nei riguardi della disciplina del traffico e della circolazione. (Agenzia Dire)