Non si sbloccano i lavori alla Fiera di Foggia. Tutto fermo da marzo, come già riportato da l’Immediato nel giugno scorso. La maxi opera – che dovrebbe rilanciare l’ente e dare nuovo lustro alla città – è bloccata soprattutto per questioni burocratiche ma anche economiche. L’accordo quadro Ministero delle Infrastrutture-Regione Puglia-Ente Fiera scadeva a fine 2022, ma purtroppo non fu possibile terminare gli interventi a causa del Covid ma anche per il ritardo nell’approvvigionamento dei materiali dovuto al conflitto in Ucraina.
Si rese necessario, dunque, un nuovo accordo quadro, integrativo rispetto a quello formulato in precedenza. Il Ministero inviò la bozza del nuovo documento e la Regione lo approvò rispedendolo al Ministero per la formalizzazione e l’ok definitivo. Ma da allora tutto fermo.
I lavori – che prevedono nuovo ingresso, parcheggio, edifici, servizi e quant’altro – sono fermi da marzo. Una beffa visto che il completamento riguarderebbe circa il 20 per cento delle opere tra cui la sistemazione finale degli impianti e alcuni interventi esterni.
Alla questione burocratica si aggiungerebbero alcuni ritardi nei pagamenti lamentati dall’Associazione Temporanea di Imprese che ha realizzato gli interventi a partire dal 2020. L’ultimo versamento risalirebbe a ottobre 2022, dopodiché l’ATI, composta da un consorzio e da alcune imprese locali, non avrebbe più visto un euro. Mancherebbero all’appello 2,5 milioni.
Tanti gli interrogativi dei foggiani che da tempo fanno i conti con il maxi cantiere di corso del Mezzogiorno che restringe la carreggiata e provoca notevoli disagi al traffico.
La rabbia di un imprenditore
Intanto, in queste ore la gazzetta del mezzogiorno ha pubblicato lo sfogo dell’imprenditore romano del subappalto, Fortunato Di Masi, amministratore della ditta Automazione di Albano Laziale che minaccia di incatenarsi davanti all’ingresso della Regione se non saranno sbloccati i pagamenti.
“Qualcuno ci comunica che alla fine del mese saranno pagate le imprese, ma risultano essere fake news”
“La nostra azienda – scrive in una nota inviata agli organi di stampa – ha in essere un subappalto con la ditta Antonacci GA srl di San Severo per installazione elettrica ed una serie di forniture di materiali presso il Quartiere Fieristico di Foggia, il tutto per una cifra vicina all’importo € 500.000 oltre a materiali presenti in cantiere non contabilizzati per l’interruzione del cantiere valutabili per circa € 200.000: stimiamo in circa € 700.000 l’importo dei lavori effettuati e delle forniture sul cantiere. Da tempo – sottolinea Di Masi – qualcuno ci comunica che alla fine del mese saranno pagate le imprese, ma risultano essere fake news. Mentre poi apprendiamo che il Ministero non ha fatto… la Corte dei Conti doveva… la Ragioneria della Regione Puglia doveva fornire una delibera… per poi assicurare che alla fine del mese…”.
“Sono esattamente 12 mesi che la Regione Puglia non emette pagamenti sul cantiere in esame – aggiunge l’imprenditore di Albano laziale – e la cosa ci sta mettendo in difficoltà al pari di altre imprese, tali da compromettere il prosieguo delle nostre attività. Abbiamo 37 anni di presenza nel campo dell’automazione ad ampio raggio che va dalle carceri all’industria farmaceutica, a complessi Direzionali ed aziende ospedaliere. Precisiamo inoltre che per il completamento dell’opera (a Foggia: ndr) necessitano non più di tre/quattro mesi. La cosa comica – aggiunge Di Masi – è che le fatture datate anno 2022 e non ancora saldate, sono già state inserite nel bilancio 2022 e sulle quali abbiamo già versato gli importi Ires. Ossia siamo tenuti a versare allo Stato le tasse sugli importi che lo Stato ancora non ci ha pagato”.
La firma sul nuovo accordo di programma che sbloccherà i finanziamenti per la chiusura del cantiere – informano fonti dell’ente Fiera – dovrebbe avvenire “a giorni”, riporta gazzetta.
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