“A due settimane dalle elezioni, nessun nome è ancora trapelato da Palazzo di Città su un possibile assessore alla Cultura. La Filiera teme che si possa finire in un déjà vu: cambiare, per non cambiare nulla. O addirittura teme che venga ripristinato un sistema autocratico e tecnocratico che ha già creato enormi danni in passato”. Lo riporta una nota della Filiera Culturale della Città di Foggia.
“Vorremmo – continuano – che la ventata di cambiamento proclamata durante la campagna elettorale non venga sacrificata sull’altare della realpolitik. Vorremmo che questi futuri anni con la sindaca Episcopo segnino davvero un cambio di rotta, rispetto alle logiche di un sistema che ha finito per distruggere la nostra città.
La cultura, non più intesa come spettacolo e uso di fondi, ma come frutto di ascolti e visioni condivise con un intero comparto che lavora per essa, è l’unico potente mezzo con il quale Foggia può rinascere. Per farlo, abbiamo bisogno di un team di persone che non sia portatore di interessi di un sistema politico già tristemente sperimentato, ma che esprima una reale volontà e capacità di miglioramento.
Foggia ha bisogno di rinascere, di iniziare un percorso nuovo, figlio di conoscenze, regole, legalità e ascolto. Foggia merita anche una programmazione culturale a lungo termine, che si ponga degli obiettivi e che non sia solo un bancomat che dispensa soldi ai soliti pochi. Essa necessita di una figura capace di lavorare per la cultura confrontandosi anche con il comparto, per il bene comune, con integrità, correttezza e voglia di conoscenza: qualità indispensabili per ripartire. Sindaca, ci aspettiamo un’altra storia.