Si chiude nel peggiore dei modi il rapporto tra l’ex sindaco di Manfredonia Gianni Rotice e il parlamentare Giandiego Gatta. La diatriba politica è degenerata a tal punto da finire dritta nelle mani di avvocati e magistratura.
Ma andiamo con ordine: tutto nasce dalla crisi in Comune con seguente caduta del primo cittadino. Forza Italia, il partito di cui Gatta è leader indiscusso, sostenne Rotice alle amministrative del 2021 trascinandolo alla vittoria e imponendosi come realtà politica più votata in città. Ma in seguito al “tradimento delle provinciali”, Rotice causò una spaccatura insanabile con il partito, strizzando l’occhio alla Lega e chiudendo le porte ai berlusconiani.
È storia recente il passaggio all’opposizione di tre consiglieri comunali azzurri che, a fine ottobre, hanno messo fine alla disastrosa amministrazione comunale firmando le dimissioni con il resto della minoranza e l’ex roticiana Sara Delle Rose.
Rotice, forse furibondo per aver perso il giocattolo, ha iniziato a sparare a zero contro tutto e tutti durante una trasmissione televisiva (video in alto): “I consiglieri sono stati comprati con i posti di lavoro”, ha affermato lasciando di sasso l’amica conduttrice Manila Gorio. Sotto attacco Forza Italia, il Pd – nella persona del consigliere regionale Paolo Campo – e il resto del centrosinistra: “Hanno raccolto firme per sfiduciare un’amministrazione di destra”.
E ancora: “Ho sempre sostenuto finanziariamente Gatta. Aspetto le denunce, le voglio, così andrò a spiegare tutto nelle sedi opportune. Io aiuto tutti. Gli ho dato 6mila euro in contanti per mantenere la sede di Forza Italia il primo anno”.
Dura replica di Gatta: “Le dichiarazioni rilasciate dall’ormai ex sindaco di Manfredonia, defenestrato dalla sua maggioranza, sono a dir poco deliranti. Affermazioni infamanti e diffamatorie lanciate contro chiunque sia ritenuto responsabile dell’epilogo della sua amministrazione. Davanti a tanto ingiustificato livore e dinanzi a così isteriche e vergognose calunnie, c’è poco da commentare: è necessario reagire prontamente nelle sedi giudiziarie competenti, con tutte le conseguenze di legge, a tutela della mia immagine e della mia onorabilità, nel pacato quanto rigoroso rispetto della verità”.
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