Rocco Ceglia, docente di sostegno all’Itis Altamura di Foggia, ed esperto di energie rinnovabili, settore in cui opera da oltre 20 anni, candelese ma foggiano di adozione, sentiva di non poter mancare l’appuntamento elettorale del 22 e 23 ottobre, dopo oltre due anni di commissariamento per mafia.
Nel 2019 ebbe la sua prima esperienza nella lista Senso Civico, oggi, da candidato consigliere al Comune di Foggia, è uno dei volti nuovi di Con Foggia, la lista emilianista messa su da Rosario Cusmai e Gianni De Rosa.
“Voglio fare una bella figura, credo che l’Ente comunale possa dire molto sui temi dell’agricoltura, dell’ambiente e della sostenibilità. Con i Ppe, i piani di perequazione energetica, potremo avere una equità a livello energetico. Perché se l’energia viene prodotta in Capitanata le aziende devono pagarla con prezzi eccessivi?”.
Ceglia conosce molto bene le criticità. L’energia prodotta frutta 7 euro al produttore, ma poi viene rivenduta, dopo l’accumulo del distributore, a più di 20 euro alle imprese.
“Il Comune può mettere allo stesso tavolo le multiutilities e proporre dei prezzi adeguati. È impensabile ma in questi anni i piccoli impianti non hanno pagato la compensazione ambientale, pari al 3 per cento della ricchezza prodotta. Ad esempio una pala da 500 chilowatt che dovrebbe produrre una compensazione da circa 10mila euro a Foggia non ha mai dato nulla. L’ufficio tecnico non è mai stato al servizio dei cittadini”.
Altro suo tema forte è la raccolta differenziata. Ceglia ha apprezzato il progetto e lo schema di raccolta dei rifiuti attuati a Monopoli.
Crede nelle premialità e nella scontistica per chi ben differenzia. Ed ad una forte educazione ambientale sin dalla più tenera età.
“Dobbiamo essere sinceri: i consiglieri comunali a Foggia sono stati abituati a firmare nelle commissioni e andare via, bastava assicurarsi il gettone di presenza. Va invece recuperata l’attenzione dedicata ai problemi che aveva ciascun consigliere circoscrizionale”.
Ceglia è meravigliato dalle tante assenze del Comune di Foggia. “La città non è dotata di un piano del commercio, chiunque al Suap fare richiesta e aprire qualsiasi attività voglia. Pensiamo al quartiere ferrovia, sono stati aperti decine di piccoli negozi di alimentari stranieri. Con un piano del commercio non sarebbe stato possibile. Manca ancora una reale ordinanza antibivacco. La mia idea inoltre è quella di aprire dei centri per l’impiego comunali con un contatto diretto del territorio. Un trattorista non è più quello di una volta, i giovani sono più avanzati, ma a loro manca la possibilità di incontrare e incrociare davvero l’offerta di lavoro”.