“Il bilancio regionale presenta alcune significative criticità, comunque sanabili, specie per il comparto sanitario e i Consorzi di Bonifica”. È la conclusione della Corte dei conti sul bilancio 2022 della Regione Puglia. Peraltro, sottolinea il procuratore Cosmo Sciancalepore, “persiste qualche incertezza su alcuni dati forniti in sede istruttoria”. Sono diversi gli appunti evidenziati nell’ultimo esercizio, a cominciare dalla debitoria a breve termine (euro 2.969.190.171 euro) che ha segnato un notevole incremento rispetto all’anno 2021 (+40,19%). “L’eventuale consolidamento di tale tendenza (si era registrato un aumento del 6,24% già lo scorso anno), da evitare – spiegano nella relazione -, desta qualche preoccupazione in quanto potrebbe determinare conseguenze negative in termini di liquidità e di tempestività dei pagamenti.
La sanità perde 144 milioni di euro
La spesa sanitaria costituisce notoriamente, sul piano quantitativo e qualitativo, una voce di fondamentale rilevanza nell’ambito del bilancio regionale. La Regione Puglia, inoltre, è tuttora interessata dal piano di rientro dal deficit sanitario attivo dall’anno 2010. Il bilancio consolidato 2022 del Servizio sanitario regionale presenta una perdita di 144,2 milioni di euro (132,8 milioni a fine 2021), la cui copertura è stata assicurata mediante svincolo di quote del risultato di amministrazione confluite nell’avanzo vincolato al 31 dicembre 2022 per 149 milioni di euro.
“Contravvenendo al dettato normativo (art. 32 del d.lgs. n. 118/2011) e agli impegni formulati in occasione del precedente giudizio di parifica – scrive la Corte dei conti -, la Giunta regionale ha approvato il bilancio consolidato contestualmente ai bilanci delle singole aziende sanitarie, rinviando verifiche e controlli a successive analisi; si prende positivamente atto dell’impegno, nuovamente significato dall’Ente nel corso delle interlocuzioni istruttorie, ad approvare i bilanci di esercizio delle aziende sanitarie con atto di Giunta separato e preventivo rispetto all’approvazione del bilancio consolidato. Nonostante i richiami annuali di questa Sezione, permangono incertezze e ritardi nella corretta attuazione della perimetrazione sanitaria, continuando tale aggregato a includere spese a carattere sociale e/o assistenziale, in violazione del dettato normativo”.
I tetti alla spesa farmaceutica e alla spesa per dispositivi medici non sono stati rispettati. Con riferimento alla spesa farmaceutica, a fronte di un tetto complessivo pari a 1.218,6 milioni di euro, la spesa sostenuta è stata di 1.488,4 milioni di euro (+ 269,7milioni di euro); circostanza che colloca la Regione tra quelle con il maggior scostamento rispetto ai tetti di spesa in esame. Anche la spesa per dispositivi medici sostenuta nel 2022 (537,7 milioni) è risultata decisamente superiore (+ 206,5 milioni) al tetto stabilito per l’esercizio ( 331,2 milioni).
Liste d’attesa recuperate grazie ai privati
“Il monitoraggio ministeriale del marzo 2023 ha attestato per la Regione Puglia il pieno raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle liste di attesa; per due dei tre ambiti interessati (ricoveri chirurgici e prestazioni ambulatoriali), la Puglia è l’unica regione italiana ad aver destinato l’intero finanziamento statale alla committenza delle strutture private accreditate, con scelta validata dai Ministeri affiancanti.
In relazione a quanto precede, si rinnova l’auspicio a che le diverse criticità che connotano il settore sanitario regionale possano trovare soluzione nel programma operativo 2023-2025, sollecitato dai Tavoli tecnici incaricati di verificare il rispetto degli obiettivi previsti dal piano di rientro sanitario”, riscontrano i magistrati contabili.
E’ stata rilevata una spesa sanitaria aggiuntiva per il finanziamento di livelli di assistenza superiori ai LEA per euro 173.725.435 nella quale rientrano anche spese che non appaiono di carattere strettamente sanitario (es. finanziamento o misure di sostegno a scuole di specializzazione). Il bilancio sanitario pugliese, interessato da anni dal piano di rientro da disavanzo sanitario, risulta da tempo in precarie condizioni, aggravate nel corso dell’anno 2022, come attestato anche dalla deliberazione della Giunta regionale n. 412 del 28 marzo 2023. La Regione, nel corso dell’anno 2022, non ha dato piena copertura ai maggiori costi derivanti principalmente dall’emergenza pandemica, dalle spese per il personale (es. per stabilizzazione del personale, rinnovi CCNL, ecc.), dalla spesa farmaceutica e dall’acquisto di servizi energetici per un importo di circa 450 milioni di euro (i maggiori costi per circa 710 milioni di euro sono stati parzialmente compensati dal maggiore finanziamento di circa 260 milioni di euro).
La Regione Puglia, con la deliberazione menzionata, prendendo atto della difficile situazione descritta, ha approvato misure urgenti di riqualificazione e razionalizzazione della spesa sanitaria e ha quindi disposto una lunga serie di misure correttive quali, ad esempio, il contenimento dei costi di funzionamento, della spesa farmaceutica e della spesa per acquisto di dispositivi medici, la valorizzazione degli investimenti derivanti dall’attuazione del PNRR e dalla programmazione unitaria, limitazioni di spesa alle Aziende sanitarie e ospedaliere e agli IRCCS. “Il mancato raggiungimento, nel corso dell’anno 2022, dell’equilibrio economico-finanziario del comparto sanitario – aggiungono -, pur tenendo conto delle ragioni alla base dell’aumento dei costi della gestione sanitaria, dimostra l’assenza e/o l’inefficacia di controlli interni concomitanti di gestione e allontana l’effettivo risanamento del bilancio sanitario regionale, con conseguente prevedibile allungamento del periodo di impossibilità di garantire ai cittadini pugliesi livelli di assistenza sanitaria superiori al minimo indispensabile. Con riferimento al recupero delle liste di attesa corrispondenti a prestazioni ambulatoriali, screening e ricovero ospedaliero non erogate nel periodo dell’emergenza epidemiologica, in linea con la legislazione straordinaria emanata per fronteggiare adeguatamente la situazione emergenziale, la Regione Puglia ha raggiunto complessivamente positivi risultati realizzando gli obiettivi previsti. I risultati indicati sono stati però conseguiti solo grazie alla attività di strutture private accreditate che si è aggiunta a quella, insufficiente, svolta dalle strutture pubbliche”.
Le risorse messe a disposizione delle strutture private accreditate (euro 32.898.723,90) risultano pari all’intero stanziamento ministeriale di pertinenza della Regione Puglia per la riduzione delle liste di attesa (sia per prestazioni di ricovero che per prestazioni di specialistica ambulatoriale).
Investimenti a rilento e bilanci approvati in ritardo
Sempre in tema di investimenti in ambito sanitario, il principale strumento di intervento per l’ammodernamento e il potenziamento del patrimonio sanitario pubblico è rappresentato dal programma previsto dall’art. 20 della legge n. 67/1988. Tale programma “ha subìto un forte rallentamento e sono presenti somme non utilizzate”. Altro finanziamento di euro 63.100.000 euro è stato ottenuto dalla Regione Puglia ai sensi dell’art. 1, comma 95, della legge n. 145/2018. Queste risorse sono state destinate a lavori di adeguamento di alcune strutture ospedaliere.
“La Regione Puglia ha approvato il bilancio d’esercizio consolidato del Servizio sanitario regionale con deliberazione della Giunta n. 1138 dell’8 agosto 2023. Il termine di approvazione previsto dalla legge (30 giugno 2023) non risulta quindi rispettato. Non risulta rispettato neppure l’iter previsto dalla legge statale per l’approvazione degli atti riguardanti il consuntivo del comparto sanitario. Al fine di garantire la piena sostenibilità del Servizio Sanitario Regionale, come avvenuto lo scorso anno, si evidenzia che la Regione deve provvedere a garantire un’effettiva programmabilità e reale copertura finanziaria dei servizi”. A pesare è anche la spesa per il personale.
“La spesa per il personale del settore della sanità – riportano nella relazione -, comprendente il personale dei ruoli sanitario, professionale, tecnico e amministrativo, nell’esercizio 2022, è stata complessivamente pari ad euro 2.319.588.896. Si registra, quindi, un aumento rispetto ai precedenti esercizi 2021 (+2,06%), 2020 (+8,11%) e 2019 (+12,17%). La spesa del personale del servizio sanitario regionale è dunque in costante crescita. L’aumento registrato risulta riconducibile principalmente alle procedure di assunzione, stabilizzazione e mobilità e al rinnovo del contratto di lavoro. L’incremento del costo del personale sanitario dipendente è stato rilevato nel corso della riunione del 28 marzo 2023 del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali (con la partecipazione del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia e delle Finanze) riferito al piano di rientro. Tale incremento va costantemente monitorato e rapportato alla relativa sostenibilità economica, agli effettivi fabbisogni di personale e produttività dello stesso”.
Emiliano e Piemontese: “Certificato che il bilancio regionale è in salute”
“La Sezione regionale di controllo per la Puglia della Corte dei conti ha approvato il bilancio della Regione Puglia, pronunciando il giudizio di parifica, riconoscendo ‘rispettati tutti gli equilibri di bilancio’, come ha evidenziato il magistrato relatore Giovanni Natoli nella premessa che ha introdotto l’udienza di stamattina, presieduta dal presidente della Sezione regionale di controllo, Enrico Torri, e che ha visto la presenza in Aula del Presidente della Corte dei conti, Guido Carlino. Nel concludere la sua requisitoria con la richiesta di pronuncia di parificazione, il Procuratore Generale, Cosmo Sciancalepore, aveva osservato che “l’azione dell’Amministrazione regionale, nonostante le residue conseguenze dell’emergenza pandemica e l’aumento dei costi, ha condotto alla realizzazione di vari risultati positivi”. Lo dichiarano in una nota congiunta il governatore Michele Emiliano e il vicepresidente della Regione, Raffaele Piemontese.
“Come è noto – ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – la parifica è un giudizio dettagliato e approfondito che certifica oltre ogni ragionevole dubbio l’applicazione del principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione. Certifica, inoltre, che la Regione è stata ben amministrata. Avrete sicuramente sentito nelle parole del Procuratore alcuni elementi critici che però, come ha detto il presidente, erano assolutamente superabili alla luce delle controdeduzioni che la Regione ha fatto durante il periodo di collaborazione. Voglio aggiungere che in questi sei anni e mezzo abbiamo salvato la Regione Puglia innanzitutto dai grandi debiti dei consorzi di bonifica; in secondo luogo, dal grande bond da 700 milioni di euro che rischiava di portarci via un sacco di soldi in termini di interessi; infine, abbiamo sbloccato le assunzioni in Sanità restituendo alla sanità pugliese – che in Italia era l’ultima da sempre – una capacità di rispettare i livelli essenziali di assistenza. Questo non la rende ancora perfetta, ma sicuramente migliore di prima. Da ultimo, siamo diventati una delle migliori Regioni italiane nella spesa dei Fondi europei e dell’FSC. C’è di che essere assolutamente soddisfatti”.
“La collaborazione, da posizioni autonome, tra Corte dei conti e Regione Puglia si conferma preziosissima per raggiungere le finalità pubbliche non solo formalmente, ma conseguendo risultati che siano sostanzialmente rispettosi dei principi di giustizia sociale e di coesione del Paese”, ha osservato il presidente Emiliano, intervenendo nell’Aula delle adunanze. L’invarianza del carico fiscale per i pugliesi nonostante le riduzioni dei trasferimenti da parte dello Stato, il pieno conseguimento degli equilibri di bilancio e della gestione corrente del bilancio che consente alla Regione Puglia il finanziamento di nuovi investimenti, l’elevata giacenza di cassa pari a circa 2 miliardi e 100 milioni di euro per l’anno 2022, il conseguimento dei target di spesa dei fondi strutturali comunitari, tempi di pagamento più ridotti rispetto ai limiti richiesti dalla legge, la diminuzione del debito commerciale residuo, la costante riduzione dell’indebitamento regionale e la completa sterilizzazione dei crediti verso i Consorzi di Bonifica tramite il fondo passività potenziali sono le caratteristiche positive che hanno contrassegnato anche il rendiconto relativo all’anno scorso.
“Le lievi criticità evidenziate, come ha osservato lo stesso Procuratore Generale, non avrebbero modificato un quadro positivo che ci incoraggia nel momento in cui stiamo per far partire il ciclo di programmazione dei fondi europei 2021-2027 e realizzare gli investimenti previsti dal PNRR”, ha detto l’assessore regionale al Bilancio, Raffaele Piemontese.
La parifica ha riguardato l’esercizio 2022 quando sono state impegnate spese per oltre 14 miliardi di euro. Il settore in cui è stata prevalentemente indirizzata la spesa regionale è la tutela della salute, per un importo complessivo di oltre per 9 miliardi e 326 milioni di euro, a cui segue per rilevanza la quota destinata ai trasporti e diritto alla mobilità, per oltre 1 miliardo di euro. Alle politiche di Sviluppo economico e competitività è stata indirizzata una spesa per un importo pari a oltre 450 milioni di euro. La Regione Puglia ha inoltre destinato 308,6 milioni di euro per diritti sociali, politiche sociali e famiglia, oltre 290 milioni di euro per Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente, circa 170 milioni di euro per Politiche per il lavoro e formazione professionale, oltre 150 milioni per Istruzione e Diritto allo studio, quasi 240 milioni di euro per agricoltura, politiche agroalimentari e pesca, poco meno di 150 milioni di euro su assetto del territorio e edilizia abitativa, circa 56 milioni di euro per tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali, oltre 30 milioni per il turismo e circa 23 milioni di euro per energia e diversificazione delle fonti energetiche.
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