“Siamo al quarto giorno di polemiche sulla stampa e sui social per una mia battuta (Leticia è perfino più brutta di Foggia). Oggi abbiamo anche il Corriere di Bari“. Lo scrive Selvaggia Lucarelli, finita nel mirino degli haters per una frase su Foggia scritta in una delle sue storie Instagram.
“Se servisse una prova del degrado in cui versa questo paese direi che questi fatti ne indicano una schiacciante – prosegue la giornalista -. Il tutto si può riassumere così: le varie testate confezionano titoli vittimistici (‘Lucarelli affossa la città etc’). Gli ignoranti – i peggiori della città – leggono il titolo e arrivano sulle mie pagine con insulti e minacce di morte. Gli insulti sono quasi tutti di stampo sessista su prostituzione e presunti favori sessuali in cambio di lavoro. O inviti a fare la casalinga. Provengono da uomini ma anche da donne, pure giovanissime. Poi chiediamoci in quale humus culturale maturino fatti come quello di Palermo.
Vladimir Luxuria, una che nella vita non ha mai mancato di raccontare il degrado culturale della città in cui l’hanno bullizzata fin da bambina, pensa bene di cavalcare la faccenda e consapevole della merda gratuita che mi arriverà addosso, scrive un ridicolo tweet accusandomi di city shaming. Poi va con le telecamere della Rai a depositare fiori sulla tomba della tabaccaia foggiana accoltellata.
Su insulti e minacce che mi sono arrivate non scriverà più nulla ma attendiamo ovviamente di vederla con le sue bandierine arcobaleno in futuro a battersi contro violenza e discriminazioni. Ah, chissà che non voglia candidarsi a sindaco, perchè questa difesa demenziale della città mi puzza. Ma andiamo avanti.
Anche la politica locale – ricorda Lucarelli – non manca di cavalcare la faccenda – figuriamoci – e quindi abbiamo l’eroe del giorno, Napoleone Cera di Forza Italia che pensa bene di rilasciare interviste ai giornali in cui mi accusa di nominare Foggia per fare follower su Instagram. Avete capito bene.
Ma soprattutto mi invita a studiare la storia della sua città. Lo faccio e scopro che è imputato in un processo per reati vari, con tanto di pm che racconta di come fuori dal suo ufficio si dovesse prendere il numeretto per chiedere favori come dal salumaio. Ma sono io che affosso Foggia, non lui e la politica clientelare. Del resto, con queste dichiarazioni si è assicurato il favore di qualche becero e violento, evidentemente il suo elettorato del cuore. Ma soprattutto, in una zona martoriata da mafia, caporalato, abusivismo, violenza, disoccupazione e via dicendo, Napoleone Cera si occupa di una battuta in una storia di Instagram. Capite la gravità della situazione”.
Odio social
Selvaggia Lucarelli si sofferma, poi, sui messaggi ricevuti in questi giorni da persone che forse credono che Foggia abbia lo skyline di Manhattan e da altre alla ricerca della frase più “simpatica” o “ad effetto” per replicare alla giornalista.
“Abbiamo l’orda di idioti che ‘sciacquati la bocca’, ‘Foggia è bellissima’, l’influencer patetico locale che mi chiama ‘cucciola’ e ‘tu non sei iscritta all’ordine dei giornalisti’ (l’albo è online, troppa fatica verificare, ma ne parliamo in tribunale) e i giornali che ovviamente tacciono gli insulti e le minacce ma continuano a soffiare sul fuoco della violenza verbale della peggiore feccia della società.
Inutile dire che da Pio e Amedeo alla Lonely Planet, l’estetica di Foggia è sempre stata un tema di discussione o ilarità, ma se una donna osa fare una battuta è una buona occasione per darle della tro*a, perché nel fare battute o critiche è sempre un po’ meno legittimata di chiunque altro”.
E conclude: “Un vecchio copione. Alla fine c’è una cosa sicuramente, insindacabilmente più brutta di Foggia: questa decadenza. Diffusa e così ramificata che non è Foggia a non aver speranza. Mi sa che è il paese”.