“Con un sms si cancellano sogni, speranze e sostegni a quasi 200.000 famiglie italiane”. Così l’assessora regionale Rosa Barone dopo lo stop al Reddito di Cittadinanza da parte del Governo Meloni.
“Questo è il rispetto con cui il governo cancella l’unica misura nazionale (fortemente voluta dal suo M5S) che ha supportato il popolo più fragile in periodi difficilissimi per il nostro paese, come la pandemia – prosegue Barone -. E con lo stesso messaggio si invitano i cittadini a recarsi eventualmente ai servizi sociali come se questi avessero la possibilità illimitata di dare risposte, quelle che il governo in questo momento non sa dare”.
Barone prosegue: “L’attuale responsabile pare essere l’ex presidente Inps Tridico, sul cui lavoro si pensa di istituire una commissione parlamentare. Quale sarebbe la sua colpa? Aver condotto da una battaglia in difesa della stessa misura. L’ultimo di una serie di presunti ‘responsabili’ tra cui meridionali, poveri scansafatiche, casalinghe, parassiti votanti Movimento 5 Stelle, frodatori della legge (dimenticando le frodi sulle altre misure pubbliche)”.
L’assessora ricorda “che nei Comuni dove sono stati attivati i Progetti Utili alla Collettività (PUC), come Ginosa, i percettori hanno fatto un grande lavoro per le comunità. Come assessora al Welfare, sono assolutamente orgogliosa di vivere in una regione che sta rafforzando il Reddito di dignità, una misura portante per la Regione Puglia, a supporto delle famiglie in difficoltà.
Non si può fare della povertà una colpa, ma è nostro dovere non lasciare indietro le persone più fragili, spesso costrette a lavorare per stipendi da fame e che senza reddito di cittadinanza non ce la faranno ad arrivare a fine mese. Chi è indietro, chi è maggiormente in difficoltà, chi è ai margini – conclude Barone – deve essere il nostro faro per cercare soluzioni adeguate alle loro urgenze ed emergenze”.