Con la data fissata al 22 ottobre, gli schieramenti riusciranno a trovare in tempo i loro candidati sindaci al Comune di Foggia? È questa la domanda ironica che si pongono diversi osservatori sulle prossime amministrative foggiane di fronte all’immobilismo del dibattito e delle leadership. Al momento sono già in pista solo i civici Giuseppe Mainiero, “illuso” dal M5S per la seconda volta, e il professor Nunzio Angiola ex parlamentare grillino. Nel terzo polo si dibatte ancora sulla strategia da seguire. Meglio soli o nel centrosinistra?
Nel centrodestra, intanto, dopo il gran rifiuto di Fabio Porreca e l’indeterminatezza della proposta di alcuni maggiorenti leghisti e azzurri su Leo Di Gioia, i partiti si sono dati del tempo per riflettere.
“Le bocce sono ferme per colpa di Caronte, venerdì ci sarà un incontro tra i saggi. Fa sorridere che il centrosinistra stia valutando l’opzione di Marcello Salvatori. Lo scorso marzo si sarebbe proposto anche ai Fratelli d’Italia”, rimarca beffardo un leader sotto l’ombrellone.
L’imprenditore del vento, del vino e del turismo ambientalista dovrebbe essere il nome, proposto al tavolo del campo largo, dal Pd o almeno dalla linea più vicina ad Elly Schlein laddove gli altri componenti hanno già avanzato altri nomi.
L’ex sindaco di Deliceto Antonio Montanino, ormai stabile a Foggia con la sua famiglia, sarà indicato al tavolo dai civici emilianisti, mentre il M5S dovrebbe virare su Mario Furore, nonostante l’europarlamentare non faccia i salti di gioia dinanzi alla possibilità di essere eletto sindaco. La sinistra, invece, potrebbe convergere in prima battuta su Antonio Russo, dirigente nazionale delle Acli. Come spesso accade, però, i primi nomi potrebbero essere bruciati in vista di una sintesi “altra”.
“Non credo che Salvatori sarà designato come candidato sindaco, il passaggio in coalizione ancora non avviene. Noi socialisti abbiamo suggerito il nome di Pippo Cavaliere che dopo tutto il suo impegno contro le infiltrazioni mafiose in Comune ancora rappresenta la migliore ipotesi possibile per il governo della città”, dice senza mezzi termini il segretario socialista Mino Di Chiara, che sarà candidato come consigliere comunale e ha in animo di presentare una lista logata del Psi.
Intanto, nel centrodestra si preannunciano candidature anche controverse. Alcuni ex amministratori raggiunti da provvedimento di incandidabilità sono convinti di poter difendere le proprie tesi nell’ultimo grado di giudizio, ma in ogni caso potranno partecipare lo stesso alle elezioni perché la sentenza non è ancora definitiva.
Sarà di certo candidato Pasquale Rignanese, mentre ci sta pensando Danilo Maffei, indagato nell’inchiesta sul voto di scambio. “È ‘prematuro’ pronunciarsi perché non conosciamo ancora il candidato sindaco. La mia decisione dipenderà dal progetto del candidato sindaco, dipenderà dalla personalità che viene proposta, e da quale visione politica-produttiva abbia su Foggia. Sicuramente la mia passione per la politica continuerà ad esserci”, osserva Maffei. (In alto, Angiola, Mainiero, Montanino; sotto, Salvatori, Cavaliere, Furore)
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