Sabato scorso “un agente della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Foggia è stato colto da infarto a causa dello stress, dell’orario di lavoro interminabile, dalle 8 alle 22, effettuato da solo in ambienti torridi per l’ondata di calore in corso. Sembra che se la sia cavata per un pelo”. È quanto afferma in una nota il segretario del Sindacato autonomo della polizia penitenziaria (Sappe) Federico Pilagatti, evidenziando una situazione di sofferenza “nei penitenziari di Taranto e Foggia durante l’ultimo fine settimana, con minacce e aggressioni verbali a poliziotti e tra i detenuti, autolesionismi e proteste varie”.
“Nei giorni scorsi il Sappe – ricorda Pilagatti – ha scritto nuovamente ai vertici del Dipartimento amministrazione penitenziaria informandolo sulla grave situazione in cui versano le carceri pugliesi: qualora non si avranno risposte concrete ci rivolgeremo nuovamente alla magistratura consegnando degli esposti, così come fatto nel settembre dello scarso anno, con la speranza che questa volta i magistrati trovino anche un po’ di tempo per guardare cosa è accaduto ed accade nelle carceri pugliesi”. (Ansa).