“Amarsi e fare rumore è il nostro claim quest’anno. Dobbiamo fare rumore e allora ci dovranno sentire. Fatti sentire, Foggia!”. Si è alzato forte l’urlo del Pride tra le strade del capoluogo dauno dove una marea umana e colorata ha animato la città cantando a squarciagola la voglia di libertà e cambiamento. “L’apertura mentale non è una frattura del cranio”, recitava uno dei vari cartelli comparsi durante il corteo.
A guidare la manifestazione la madrina indiscussa, Vladimir Luxuria, foggiana doc. Con lei tanti attivisti e rappresentanti delle associazioni che da anni si battono contro ogni tipo di discriminazione. “Abbiamo tutti il diritto di essere quello che siamo – ha detto Luxuria dal palco -. Giù le mani dalle nostre vite”. Duri attacchi al Governo e in particolare alla premier Giorgia Meloni e al ministro Matteo Salvini.
Ad aprire il corteo, con Luxuria, l’attrice foggiana Maria Chiara Giannetta, il cantante Antonino Spadaccino, l’artista Osvaldo Supino e tanti altri. Un lungo corteo che, riferiscono all’Ansa dal comitato organizzatore, arriverà al termine della manifestazione a circa cinquemila persone.
La parata è partita da piazza Umberto Giordano, alle 16.30. Il corteo con oltre 5mila persone si è snodato poi lungo corso Vittorio Emanuele; corso Garibaldi; via Vittime Civili; viale Candelaro (tratto da via Vittime Civili a via Nenni); via Pietro Nenni; piazza Aldo Moro (tratto e direzione di marcia da via Saverio Pollice a Via Fuiani); via Fuiani (tratto da piazza Aldo Moro a via Arpi); via Arpi; via della Repubblica (tratto da via Arpi a via Diomede); via Diomede.
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