Anche a Candela riaffiora il passato. Durante i lavori di ammodernamento della linea ferroviaria Foggia-Potenza, in località Piano Morto, è venuto alla luce un ritrovamento straordinario: un villaggio risalente al 6.000 avanti Cristo con i resti di tre sepolture. Da qui una serie di scavi sotto la direzione dell’archeologa Anna Maria Tunzi che in questi giorni ha pubblicato un libro, edito da Claudio Grenzi, e dal titolo “Candela e i Monti Dauni, vie di transito durante la preistoria. Un lavoro editoriale che intende approfondire gli straordinari risultati conseguiti. “Una possibilità concreta – spiega Tunzi – di scrivere pagine inedite di un lontano passato relativo al neolitico, all’età del rame e all’età del bronzo. Un territorio, quello di Candela, densamente popolato che ha saputo preservare queste antichità che con una gestione virtuosa di tutela e di ricerca nel corso di lavori che hanno consentito alla comunità locale di avvantaggiarsi di opere pubbliche, e che allo stesso tempo ha consentito la riscoperta del passato che nessuno immaginava”. Ed ora Candela può puntare ad aprire un museo archeologico.
“I dati acquisiti dalle ultime campagne di scavo, raccontate nel libro di Anna Maria Tunzi – aggiunge la soprintendente Archeologia e Paesaggio per Foggia e Bat, Anita Guarnieri – offrono materiale interessante per organizzare un progetto scientifico per l’allestimento del museo. Una terra, la Daunia – aggiunge la Soprintendente – che continua a stupire non solo per i ritrovamenti archeologici, ma anche per lo straordinario valore paesaggistico e architettonico. Peccato per quelle pale eoliche che punteggiano il territorio”. Soddisfatto il sindaco Nicola Gatta. “Finalmente anche Candela ha la sua storia da raccontare. Un territorio straordinario non solo dal punto di vista paesaggistico ma anche archeologico. Questo è un lavoro propedeutico per la realizzazione del museo”.