“Con riferimento alla notizia della avvenuta mera fissazione dell’udienza preliminare relativa alla vicenda giudiziaria nella quale sono inspiegabilmente coinvolto, prendo atto dell’ennesimo, pretestuoso e gratuito tentativo da parte di un giornale cartaceo locale di screditare la mia persona oltre che la mia famiglia”. Lo scrive in un comunicato stampa Danilo Maffei, ex consigliere comunale di maggioranza al Comune di Foggia indagato in un’inchiesta sul voto di scambio alle Regionali 2020.
Maffei poi continua: “La suddetta testata, infatti, non perde occasione per esprimere commenti personali ai miei danni che nulla hanno a che vedere con il legittimo diritto di cronaca, conditi peraltro da avventurose interviste di soggetti la cui attendibilità sarà tutta da dimostrare. Non mi stupisce però l’astio nei miei confronti: il direttore è imputato per diffamazione aggravata ai miei danni in un procedimento presso il Tribunale di Foggia nel quale sono ovviamente costituito parte civile”.
L’ex consigliere comunale cita anche la recente polemica che ha investito il giornalista: “Ciononostante, e non pago a quanto pare anche delle recenti infelici esternazioni di cui si è reso protagonista, prontamente stigmatizzate dal Procuratore della Repubblica, dottor Vaccaro (‘Negare la mafia è uno schiaffo a tutti i foggiani’), lo stesso e una sua giornalista perdurano nel volere a tutti i costi infangare la mia immagine. Per tali ragioni, ho dato mandato al mio legale per immediatamente segnalare all’autorità giudiziaria il nuovo ed inaccettabile comportamento del direttore e della giornalista”.
E conclude: “Quanto al resto, la fiducia che il sottoscritto ripone nella magistratura è nota ed è incrollabile: per questo, avendo agito sempre nel pieno rispetto delle regole, sono sicuro che in tempi rapidi si farà chiarezza sulla mia assoluta estraneità ad ogni ipotesi di rilevanza penale”.
Seguici anche su Instagram – Clicca qui