Il Parco del Gargano e la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari, nella persona del procuratore generale facente funzioni, Angela Tomasicchio, hanno sottoscritto l’accordo in materia di abbattimenti di manufatti realizzati abusivamente in area parco.
“L’accordo sottoscritto con la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari – si legge in una nota diramata dal Parco – mira a potenziare l’azione di contrasto all’abusivismo nell’area protetta già in essere nel territorio in virtù di un precedente protocollo d’intesa tra l’Ente parco e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia; un’attività che ha consentito di conseguire significativi risultati che vanno dall’efficacia della sanzione amministrativa della demolizione del manufatto abusivo (costituente effetto conseguente alla sentenza di condanna definitiva) al ripristino dello status ante abuso al fine di ricostituire l’integrità paesaggistico–ambientale compromessa a seguito dell’abuso e, ancora, dalla diffusione di una maggiore cultura della legalità e del rispetto delle risorse naturali ed ambientali presenti nell’area protetta alla realizzazione di un “effetto deterrenza” utile a prevenire in futuro ulteriori abusi.
Il presidente del Parco, Pasquale Pazienza, con propria Deliberazione Presidenziale n. 11 dell’11/05/2023 ha disposto l’attivazione di apposita collaborazione istituzionale tra l’Ente parco nazionale del Gargano e la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari al fine di addivenire a un’intesa specifica finalizzata alla esecuzione di azioni congiunte per l’abbattimento di manufatti realizzati abusivamente in area protetta in funzione di una ottimizzazione delle risorse economiche e strumentali a disposizione e nell’ottica di strutturare una più efficace, efficiente ed incisiva azione di repressione del fenomeno legato all’abusivismo.
“Sono soddisfatto – ha dichiarato Pazienza – perché l’accordo sottoscritto con la Procura Generale della Repubblica non potrà che utilmente e ulteriormente rafforzare l’attività di repressione e lotta al fenomeno dell’abusivismo – soprattutto quello edilizio – nell’area protetta già posta in campo da un precedente protocollo d’intesa firmato nel 2014 tra l’Ente paro e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, che ha prodotto risultati molto soddisfacenti. Un ringraziamento va alla dott.ssa Tomasicchio e al suo staff per aver voluto affermare in tempi davvero brevi questo importante risultato”.
Anche Tomasicchio, firmataria dell’accordo, ha manifestato il suo apprezzamento dichiarando: “Come Procura Generale abbiamo invitato l’Ente parco ad attivare una fattiva collaborazione in merito alla lotta all’abusivismo nell’area protetta. Devo registrare, con piacere e soddisfazione, che la risposta dell’Ente parco non si è fatta attendere. La nostra richiesta scaturisce dall’esigenza di potenziare e dare maggiore impulso alla lotta attiva all’abusivismo mettendo in campo le attività e le sinergie necessarie per addivenire ad obiettivi sempre più ambiziosi e supportando i diversi attori istituzionali (Enti parco, Comuni, Procure etc.) che operano sul territorio con la collaborazione degli uffici della Procura Generale che mi pregio di dirigere. Devo registrare che l’esperienza e le attività poste in essere fino ad ora dall’Ente parco nazionale del Gargano e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia hanno prodotto ottimi risultati e certamente possono essere prese a riferimento come modello di best-practice. La finalità dell’accordo sottoscritto è proprio quella di ottimizzare e rendere ancora più efficace quello che di buono è stato precedentemente realizzato e migliorare laddove si registrano ritardi e poca incisività. Questo è il clima di collaborazione istituzionale che auspichiamo anche per altri contesti, da cui non possono che discendere risultati positivi. Tutto ciò è possibile grazie anche all’ausilio del Comando Regione Carabinieri Forestale Puglia che ha disposto il distacco di due unità presso la Procura Generale che costituisco valido collegamento tra la Procura stessa e il territorio”.