Ha trovato finalmente la luce, dopo anni di interruzioni legate all’emergenza abitativa, il progetto foggiano “ArpinArts –Arti per la Rigenerazione territoriale e Sociale” risultato vincitore del bando “Radici e Ali” ideato e promosso dalla Fondazione Apulia Felix, che si avvale anche dei contributi privati di cinque imprenditori della Capitanata e soci della Fondazione, per un ammontare di 320mila euro dentro al più grande plafond del finanziamento pari a 1.123.799,71 euro assegnati dalla Regione Puglia.
Personalmente o tramite le loro aziende, hanno contribuito a coprire la quota di autofinanziamento richiesta dalla Regione, rendendo di fatto possibile l’attuazione del progetto, in rigoroso ordine alfabetico, Tullio Capobianco e Licia Centola (azienda Vincenzo Capobianco e Figli), Giacomo Mescia (Daunia Work), Gerardo Ramundo (Gruppo Ramundo), Antonio Salandra (Fortore Energia) e Potito Salatto (Gruppo Salatto). Oggetto dell’imponente intervento è uno dei beni architettonici più rilevanti della città di Foggia, il complesso Santa Chiara, posto sull’antica via Arpi. Di proprietà dell’Arcidiocesi di Foggia-Bovino, che lo ha dato incomodato al Comune di Foggia, il complesso, che comprende l’auditorium, ossia l’ex chiesa, gli ipogei sottostanti, i matronei e molti altri spazi, è attualmente gestito dalla Fondazione Apulia Felix a seguito della stipula di una convenzione ventennale col Comune di Foggia.
“Imprenditori importanti e sempre attivi per la promozione della cultura a Foggia si sono messi in gioco in questo progetto. Accantonare 300mila euro per poter realizzare delle attività non era semplice. Deve essere sentita come una iniziativa di tutta la città”, ha detto il professore ed ex rettore Unifg Giuliano Volpe, presidente e anima della Fondazione Apulia Felix, il quale crede sia ancora possibile una rinascita per il centro storico di Foggia. “È inaccettabile che il cuore della città rischi di essere una periferia degradata. Dobbiamo dare un contributo insieme a tutti i soggetti pubblici e privati”, ha rimarcato accanto alla ideatrice numero uno del progetto ossia la direttrice d’orchestra e musicista Gianna Fratta.
In collegamento anche il dirigente regionale al ramo, Vincenzo Marino. “Questo intervento è fondamentale perché rappresenta un rimettere al centro il centro di Foggia. Il bando si chiamava Radici e Ali. Il progetto parte dagli ipogei e arriva alla terra arsa, con Santa Chiara che diventa un luogo di produzione culturale più di quanto lo sia oggi come fruizione di auditorium. Noi finanziamo gli attrattori culturali. È un momento di forte spinta alla rivitalizzazione che Foggia e l’asse viario di Via Arpi meritano”. All’incontro di presentazione, oltre a tutti i protagonisti, era presente il dirigente comunale foggiano Carlo Dicesare, che per molti momenti è stato l’unico interlocutore dentro l’Ente.
“Il bando richiedeva una certa capacità progettuale, fatto di due grandi sezioni – ha illustrato Gianna Fratta -. Una strutturale architettonica e un segmento sulle attività culturali. Un bando che non finanzia solo opere, ma il riempimento di contenuti culturali nel contenitore rigenerato. Noi conosciamo l’auditorium che da 10 anni è diventato agibile acusticamente adatto ad accogliere concerti. Ma il complesso non è solo l’auditorium, ha gli ipogei, i matronei, il terrazzo. Fatto il contenitore bisognava riempirlo di contenuti. Abbiamo vinto in pochissimi in Puglia, nella provincia di Foggia solo noi con un finanziamento molto alto. L’idea che è venuta a me e al maestro Dino De Palma è stata quella di creare al di là di una serie di fondi per acquistare strumentazioni una grande accademia. Chi si diploma al conservatorio al Sud deve andare a studiare da Roma in su. Abbiamo pensato di provare ad organizzare delle master class gratuite in cambio di lezioni di musica per bambini e ragazzi e ragazze meno abbienti che al Conservatorio non potrebbero arrivarci mai. Creeremo così un circolo virtuoso. Una catena del dono, uno scambio di competenze. Avremo un nuovo pianoforte e tanti strumenti per bambini. È un progetto in cui non vince la Fondazione ma la città di Foggia”.
Un plauso anche dal prof Danilo Leone, neo delegato del rettore Lorenzo Lo Muzio: “Si tratta di un investimento col territorio. Unifg è cresciuta esponenzialmente, abbiamo un +30 per cento degli iscritti. Vogliano premiare questi giovani che hanno deciso di investire nel territorio, lo faremo rendendo Foggia più vivibile. Via Arpi è costituita da due poli culturali: il Distum e il Museo del Territorio da un lato e dall’altro il Conservatorio e il Museo Civico. Al centro la Fondazione Apulia Felix”.
1200 metri quadrati saranno coinvolti nel progetto, con la piena valorizzazione di tutti gli ambienti della parte del complesso monumentale non occupati dalla Scuola elementare “Santa Chiara”. Una “catena del dono”che è insita nel genius loci di Santa Chiara e che pensiamo possa suscitare ulteriori fermenti di fraternità. “Cogliendo questo risultato non sarà fuori luogo dire che la ‘testa di cavallo’, come viene tradizionalmente chiamato il nucleo più antico della città di Foggia, ha ritrovato i suoi occhi”, ha osservato l’architetto Cesare Corfone.
La project manager Fabrizia Trucci prevede la fine delle attività edili entro gli ultimi mesi del 2023. Il team di progetto, relativamente agli interventi strutturali, è capitanato dall’architetto Cesare Corfone ed è composto da Angela Pia Russo, Marco Vincenzo Manduzio, Raffaele Vitale, Michele Stasolla (che avrà il fondamentale ruolo di direttore dei lavori), Paola D’Avvocati, Marco Cagnano, Antonio Capobianco, Francesco Bava, Modestino Mancini, Giuseppe Marzano. Al termine dei lavori si darà il via, sotto la direzione artistica di due noti artisti e operatori culturali del territorio come Dino De Palma e Gianna Fratta, al progetto culturale, vero fulcro di “ArpinArts”, con l’avvio di azioni specifiche di natura musicale e artistica per rigenerare e valorizzare il substrato culturale della città.
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