Potrebbero allargarsi le indagini sulle morti sospette all'”Hospice” di Torremaggiore. La Regione Puglia sta aspettando di capire gli sviluppi della Procura di Foggia per prendere provvedimenti sulle eventuali responsabilità riscontrate. La collaborazione è strettissima, anche perché, come confermato dal governatore Michele Emiliano a l‘Immediato, “è la Regione attraverso la Asl ad avere segnalato il caso”. Nelle ultime ore i legali di alcuni familiari dei pazienti deceduti starebbero avanzando l’ipotesi che possano esserci nuove riesumazioni, dopo le 16 disposte dagli inquirenti nei giorni scorsi.
Al momento, c’è un solo infermiere indagato per omicidio volontario, ma non si esclude che possano esserci approfondimenti sulla gestione della struttura residenziale e sulla organizzazione, in particolare sul rapporto tra numero di pazienti trattati e operatori in servizio. “Concorderemo con la Procura se un’eventuale ispezione sia necessaria e compatibile con l’indagine in corso”, dice Emiliano. Negli ultimi mesi, infatti, la Regione ha attivato una corposa attività di ispezione e verifica dopo i fatti di cronaca registrati nella casa per anziani “Stella Maris” di Manfredonia e al “Don Uva” di Foggia. Ora si attende di capire cosa succederà nell’Alto Tavoliere, dopo il trasferimento del dipendente in un altro servizio sempre dell’azienda sanitaria locale. Intanto, il responsabile della struttura ubicata nell’ex ospedale di via S. Ciaccia, Matteo Buono, intercettato a margine di una conferenza stampa, si trincera in un nervoso “no comment” sulla questione della congruità del rapporto pazienti/operatori.

Sul punto si è espresso invece il direttore generale dell’Asl, Antonio Nigri. “Per noi i requisiti minimi di sicurezza sono lo standard quotidiano di attività, sono la nostra stella cometa – chiosa -, al netto delle difficoltà che abbiamo più complessivamente nell’arruolare personale sanitario e personale di comparto. Lo abbiamo detto nelle comunicazioni ufficiali, su questo siamo impegnati. Siamo fiduciosi su ciò che sta facendo la Procura, gli organi inquirenti, e aspettiamo l’esito per adottare i provvedimenti di conseguenza”.
Altra questione da analizzare riguarda l’entità dei decessi sul numero complessivo di pazienti trattati. “Non si sa quale sia il periodo di riferimento analizzato – replica Nigri – e non si sa cosa significhi ‘pazienti trattati’. Il tema è nelle mani della Procura, l’indagine è in corso, il silenzio è doveroso. Capisco il lavoro di chi si occupa di comunicazione che deve essere fatto in tutte le sue sfaccettature, ma l’appello che faccio è di comprendere le ragioni di chi rappresenta una istituzione e che deve aspettare la conclusione arrivi per adottare ogni provvedimento”.
“Assicureremo, come abbiamo sempre fatto, collaborazione piena e totale agli organi inquirenti – ribadisce -, dopodiché prenderemo atto delle conclusioni, agendo per ciò che compete all’azienda ma considerando che ogni atto non può che interessare la Regione Puglia. Stiamo osservando l’evoluzione con un’attesa attenta, rispettando tutte le esigenze in campo”, conclude.