Arrivano al pettine le annose questioni della curatela di Amica e Amica Gestioni. La seconda società in house del Comune di Foggia nei primi anni duemila aveva il servizio di guardiania e vigilanza delle scuole materne comunali, il servizio di manutenzione del verde presso la struttura comunale CONI, il servizio di manutenzione degli immobili urbani, il servizio di supporto e di collegamento con gli uffici comunali, il servizio di supporto all’Ufficio Tributi. Nel 2011 fallì, ma fino al 22 dicembre 2011 aveva di fatto espletato con propri dipendenti, a favore del Comune di Foggia, anche dopo la scadenza contrattuale, i servizi per la complessiva somma di 1.208.803,75 euro oltre interessi e rivalutazione monetaria.
Ne è seguito un lunghissimo contenzioso, nel corso del quale nella C.T.U. svoltasi in giudizio, prodotta a cura dell’incaricato Gianluca Parisi, in ordine ai quesiti proposti dal designato Giudice Istruttore del Tribunale di Foggia, venivano indicati i nominativi dei dipendenti, le attività prestate in favore dell’ente comunale, i periodi di riferimento, oltre che i costi calcolati in 501.768, 55 euro (nel caso di applicazione del CCNL Pulizie, oltre IVA), oppure in 548.777,32 euro (nel caso di applicazione del CCNL Pubblico), oltre IVA, con sottrazione, in entrambi i casi, dell’importo di 130.000 euro già versato in acconto dal Comune di Foggia.
Ebbene, la commissione straordinaria dell’Ente sciolto per mafia ha deciso di dare atto che il debito fuori bilancio, derivante dagli atti è quantificato nella somma complessiva di 471.106,66 euro di cui 464.615,08 euro in favore della Curatela del Fallimento Amica Gestioni Srl per risarcimento danni più le spese di giudizio che ammontano a circa 22mila euro.