Giuseppe Mainiero non molla sul caso del parcheggio Zuretti, area di corso Roma a Foggia “negata” ai cittadini per motivi ancora poco chiari. “Errare è umano, perseverare è diabolico – scrive l’ex consigliere comunale -. Trasparenza e chiarezza sono doveri della pubblica amministrazione. E lo sono tanto più se un Comune è governato da una Commissione Straordinaria, cioè da funzionari dello Stato inviati dal Ministero dell’Interno. Ma evidentemente dalle parti del Comune di Foggia qualcuno ha qualcosa da nascondere. Mancato controllo? Inerzia?
È per questo che trovo assolutamente irrituale, oltre che illegittima, l’ostinazione con cui la dirigente del Servizio Urbanistica del Comune di Foggia, Concetta Zuccarino, persevera, negando per ben due volte, ed in maniera assolutamente illegittima, una risposta all’interrogativo che ho posto con formale richiesta di accesso agli atti, ossia conoscere quali interventi la ditta aggiudicataria della concessione del parcheggio interrato ‘Zuretti’ debba effettuare sulla piazza pubblica, come proposto nell’ambito dell’offerta tecnica risultata determinante ai fini dell’aggiudicazione della gara. Circostanza facilmente verificabile leggendo gli atti pubblicati nella sezione ‘Traspare’ di Ataf SpA. È una domanda semplice, rispetto alla quale ai foggiani va data una risposta. Perché, lo ricordo ancora una volta, stiamo parlando di una piazza pubblica, recintata ed interdetta da tempo alla libera fruizione della cittadinanza. Ribadisco, può una piazza pubblica essere interdetta alla normale fruizione dei cittadini senza che vi sia un permesso, o un cronoprogramma di cui i cittadini foggiani possano prendere visione? Purtroppo, a differenza di quanto accaduto con l’Area Tecnica di Palazzo di Città, che ha prontamente e correttamente risposto alla mia richiesta di accesso agli atti, evidenziando che nessun permesso è stato richiesto, tanto Ataf SpA quanto il Servizio Urbanistica del Comune proseguono nel negare la possibilità di visionare gli atti. Ataf SpA invocando la necessità di salvaguardare un ‘segreto commerciale’; il Servizio Urbanistica, invece, sostenendo che io non sia in possesso di un ‘interesse diretto, concreto e attuale’, che è condizione essenziale per avere accesso agli atti relativi alle pratiche edilizie. Una tesi, in particolare quest’ultima, che ritengo infondata sul piano giuridico, presentando pertanto nuovamente la mia richiesta di accesso agli atti”.
Poi aggiunge: “Contrariamente a quanto messo nero su bianco dalla dirigente Zuccarino, l’accesso civico generalizzato consiste nel permettere a chiunque – senza indicare motivazioni – il diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi giuridicamente rilevanti secondo quanto previsto dall’articolo 5-bis del D. Lgs.33/2013. Nel caso specifico della mia richiesta, nel rispetto del D.Lgs.33/2013, non si ravvisa alcun motivo inibitorio. E per respingere l’accesso agli atti non è possibile far riferimento esclusivamente alla Legge 241/90, giacché non è ai sensi di quella norma che ho inoltrato la mia richiesta, ma evidentemente per la Zuccarino questo è un optional assolutamente trascurabile! L’eventuale titolo abilitativo di cui ho chiesto la visione non riguarda la pratica edilizia di un alloggio o di un’attività produttiva ‘privata’, bensì l’eventuale mutamento e/o la riqualificazione di una piazza ‘pubblica’ ad ‘uso pubblico’, urbanisticamente zonizzata con SP e quindi riferita alle attrezzature e servizi pubblici. Questo sotto il profilo prettamente ‘tecnico’. Ciò che però mi lascia estremamente perplesso e preoccupato dal punto di vista politico è la pervicacia manifestata nel non voler applicare un essenziale principio di trasparenza. Negando in questo modo ai foggiani la possibilità di sapere per quale ragione quella piazza pubblica sia recintata e quali siano i lavori previsti, in base ai quali la ditta ‘Autorimessa H24’ si è vista aggiudicare la concessione del parcheggio pubblico.
Perché, come ho già detto, che sia stato il ‘peso’ dell’offerta tecnica a determinare l’esito della gara è un fatto, non un’opinione. Ed è contenuto negli atti di gara. Purtroppo, però, in quei documenti sono genericamente riportati solo gli obiettivi a cui è stata ancorata la valutazione delle offerte.
Quello che io chiedo di sapere, tanto ad Ataf SpA quanto al Servizio Urbanistica del Comune, è dunque quali siano gli interventi che la ditta aggiudicataria si è impegnata a realizzare per raggiungere quegli obiettivi, i tempi e quando abbia intenzione di avviarli e soprattutto quando saranno conclusi. Non c’è nulla di complicato nel rispondere a questa domanda. E d’altro canto l’Area Tecnica del Comune, per quanto di sua competenza, ha già correttamente comunicato che – stranamente – la ditta non ha richiesto alcun permesso”.
Mainiero conclude con alcuni quesiti: “Perché si continua a rifiutare di fornire queste informazioni? Perché si continua o a negare queste spiegazioni? Perché si continua a lasciare la Città all’oscuro di decisioni che riguardano ed interessano spazi pubblici?”