
La Comunità Politica, l’appello nato dal basso per la costituzione di un movimento di riscatto di Foggia e di una eventuale lista civica capitanata dai 10 promotori che hanno per portavoce l’accademico Luciano Beneduce, ha creato curiosità sia a sinistra che a destra.
“Non sono da sottovalutare, specialmente se arriveranno alla indicazione di Daniela Marcone sindaca” osserva un maggiorente fittiano.
Intimorisce al momento, nel silenzio dei partiti tradizionali ancora sotto shock per lo scioglimento per mafia, la capacità di penetrazione della Comunità Politica nel mondo cattolico che nel 2019 votò in larga parte per Franco Landella. A destra, infatti, anche a Foggia stanno proliferando i contenitori a forte traino cattolico sul modello del family day.
Eppure secondo molti, sopratutto dentro il M5S, che non a caso era assente con i suoi vertici in sala Farina, la Comunità Politica non è altro che un laboratorio a sinistra del Pd per contare al tavolo delle trattative e dell’indicazione del candidato/a sindaco/a e per costituire una lista civica capace di eleggere almeno un consigliere comunale.
Quanto alla indicazione del candidato o candidata potrebbe essere difficile riuscire dal basso, se è vero che Michele Emiliano per tenere insieme la coalizione emilianista ha già promesso l’individuazione del leader ai pentastellati per via del successo delle scorse Politiche.
Ebbene tra gli addetti ai lavori, soprattutto dopo la vittoria di Elly Schlein, c’è già un nome ed è quello della attuale assessora al welfare Rosa Barone, considerata assai trasversale e potenzialmente vincente, oltre che capace di tenere insieme i civici di Rosario Cusmai e Giuseppe Mainiero, i moderati, gli ambientalisti (per il suo sincero attivismo nel Wwf) e l’ala più radicale. Nicchia per ora solo il Pd di Raffaele Piemontese.
Del resto la Comunità Politica si è data una scadenza di incontri mensili. Obiettivo: far crescere la partecipazione anche per dare un segnale al governatore, modificando i suoi piani.
Nel centrodestra in tanti stanno a guardare, pur con l’attivismo di Gianni Di Lauro. Altro che candidato non imposto dall’alto. Si attende il parere del ministro Raffaele Fitto. Il candidato/a dovrà essere un esponente di sua stretta osservanza, assicurano i più, sebbene circolino già tanti nomi. Dal penalista Tonio Ciarambino al prof Agostino Sevi sino alla docente di Statistica Barbara Cafarelli, figlia d’arte e al presidente del Parco del Gargano Pasquale Pazienza.
Ma occhio a Landella che starebbe promettendo ai suoi fedelissimi l’organizzazione di una serie di liste civiche capeggiate dalla cognata Michaela Di Donna. (In foto, Barone ed Emiliano)