
L’interdittiva antimafia alla società di Michele D’Alba (in foto) continua a tenere banco nel Foggiano. Dopo il provvedimento del prefetto, riportato da l’Immediato nei giorni scorsi, nei Comuni dove l’azienda detiene appalti in vari settori ci si interroga sul futuro. A Cerignola il sindaco Francesco Bonito fa sapere che la “cooperativa ha rapporti con il Comune per la manutenzione e l’efficientamento energetico a servizio di enti pubblici comunali. La comunicazione a me inviata è stata trasmessa anche alla Commissione Prefettizia straordinaria di Foggia e, a seguire, ad altri 8 sindaci di città pugliesi, beneventane, napoletane e salernitane. La mia amministrazione – evidenzia Bonito – è pertanto estranea alla individuazione di quella cooperativa per i servizi che ha poi reso e per i quali era stata da noi invitata ad una significativa riduzione dei compensi a suo tempo pattuiti (nel 2018 sotto la gestione Metta e mantenuti dalla Commissione Straordinaria). Su tali premesse respingo categoricamente ogni insinuazione relativa alla trasparenza dei miei comportamenti e di quelli della mia amministrazione, sottolineando l’infima qualità delle censure maldestramente sviluppate da qualche gruppo di opposizione”.
Dello stesso tenore la nota divulgata dal sindaco di San Severo, Francesco Miglio: “Non accettiamo lezioni da nessuno dal momento che siamo sempre stati in prima linea nella guerra all’anti-Stato, mentre altri hanno sempre avuto l’atteggiamento degli struzzi: mettere la testa sotto la sabbia per non vedere. Ogni azione amministrativa della Giunta Comunale è avvenuta -ed avviene- nella massima trasparenza. Detta Cooperativa ha vinto, in data 23 ottobre 2019, un appalto, con durata di trentasei mesi, per la pulizia di immobili di proprietà del Comune, contratto di appalto contraddistinto dal numero di repertorio 15967/2019, con durata dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2022. È stata bandita una nuova gara di appalto per i necessari servizi in questione ed attualmente la ‘Tre Fiammelle’ è in regime di proroga tecnica. A quanti, essendo a corto di argomenti, preferiscono fare inaccettabili insinuazioni, desidero ricordare che l’impresa in questione è sul mercato da molti anni, vincendo appalti con molti Enti Pubblici, non solo con il Comune di San Severo. Ragion per cui, su questi temi suggerisco di non ingenerare confusione con apodittiche asserzioni da parte di chi non ha alcuna conoscenza di quanto in oggetto”.
Duro il Pd di Manfredonia, città d’origine di D’Alba guidata dal sindaco Gianni Rotice, da sempre vicino all’imprenditore di “Tre Fiammelle”. Per il Pd sipontino “l’interdittiva antimafia avrà un inevitabile riverbero sulla gestione di alcuni servizi pubblici affidati alla stessa impresa dal Comune di Manfredonia. Riteniamo indispensabile, dunque, che il sindaco Gianni Rotice riferisca in Consiglio comunale e comunichi alla città quali attività e servizi sono svolti dalla Tre Fiammelle, quali effetti avrà il decreto prefettizio sulle medesime attività e i medesimi servizi, quali azioni intraprenderà l’amministrazione comunale per scongiurare interruzioni o disservizi ai danni della cittadinanza. Il Gruppo consiliare dei Progressisti Dem chiederà che al più presto sia convocato il Consiglio comunale”.
E concludono: “Non è nostro intento speculare sull’interdittiva antimafia a carico dell’azienda che fino a qualche mese fa era guidata da uno dei più attivi sponsor del sindaco Rotice, piuttosto è nostro preciso dovere istituzionale, politico e civico esercitare i poteri di vigilanza propri della minoranza consiliare a tutela degli interessi pubblici e dell’efficienza dei servizi rivolti alla cittadinanza”. Al Pd ha replicato la coalizione di centrodestra che è maggioranza a Manfredonia (leggi qui).