L’arresto del boss Francavilla ricostruito in una nota diramata dalla Questura di Foggia. L’uomo, stando al comunicato della Polizia di Stato, è stato sorpreso nell’ambito di un servizio straordinario interforze di controllo del territorio ad “Alto Impatto” predisposto dal questore di Foggia. Gli agenti hanno per questo effettuato un controllo tra alcuni avventori all’interno di un bar del centro cittadino, tra i quali il boss foggiano Antonello Francavilla, al vertice della batteria criminale Sinesi-Francavilla.
“L’uomo è noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia – si legge nel comunicato della Questura -, già sottoposto alla Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno. La verifica effettuata dagli agenti della squadra mobile, coadiuvati dal Reparto Prevenzione Crimine ‘Lazio’ e dal Reparto Cinofili della Questura di Bari, ha permesso di rinvenire all’interno dello zaino di Francavilla una pistola Glock, rifornita con 15 cartucce 9×21, di cui una in canna, e uno sfollagente telescopico. I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che l’arma era provento di un furto. Per tali motivi, l’uomo è stato tratto in arresto per i reati di porto abusivo in luogo pubblico di armi comuni e relativo munizionamento, porto di armi ed oggetti ad offendere, ricettazione e inosservanza degli obblighi imposti dalla Sorveglianza Speciale”. Al termine delle attività, come disposto dal pm della Procura di Foggia, l’arrestato è stato trasferito in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa di udienza di convalida.
Inoltre, il questore di Foggia ha disposto la misura di pubblica sicurezza della sospensione, per 30 giorni, della licenza dell’esercizio commerciale (il bar “Destino” già al centro delle cronache nell’operazione “Destino”, ndr) nel quale è stato effettuato il controllo (ex Art. 100 del TULPS) applicabile, tra gli altri, “qualora il locale sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose” o, comunque, se il comportamento costituisca “un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”.
“È doveroso rappresentare – conclude la nota della Questura di Foggia – che l’arrestato, per questa vicenda, per la quale si attende la celebrazione dell’udienza di convalida, non può essere considerato colpevole sino a passaggio in giudicato della sentenza di condanna e che la sua posizione giuridica sarà oggetto di vaglio dell’autorità giudiziaria nel contradditorio tra le parti”.