Al Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, è stato assegnato oggi a Roma il “Cancer policy award 2022”. La cerimonia di consegna del premio si è svolta oggi alla Camera dei deputati. La motivazione del premio consiste nell’aver promosso l’introduzione gratuita nella legislazione regionale pugliese dei test genomici, della consulenza genetica oncologica e della sorveglianza clinico-strumentale, potenziando così la fase di screening e di prevenzione finalizzata alla guarigione o alla modifica più favorevole della storia naturale della malattia. E il tutto portando la Puglia a diventare capofila nazionale su questo tipo di prestazioni.
Prendendo la parola il Presidente Amati ha ringraziato “per l’onore dato a me, alla Puglia e al suo Consiglio regionale. Ma vorrei approfittare dell’occasione per dire qualcosa di più: il fatto che la Puglia sia capofila nazionale su questo tipo di prestazioni riempie certo di gioia, ma pone in evidenza un’insopportabile disparità di trattamento tra i cittadini delle diverse regioni. Un’ingiustizia. Se c’è una regione che si piazza sul podio ce ne sono altre, ovviamente, che occupano le posizioni peggiori. E questo non ha senso, perché i cittadini sono tutti da podio. A parte i problemi economici e di personale, infatti, c’è il grande problema di accordare il diritto, ossia il sarto della realtà, con la prova scientifica. Se c’è la prova scientifica sull’utilità di una prestazione, il diritto e l’ordinamento non possono presentarsi in ritardo all’appuntamento, perché questo significa perdere vite umane. Noi siamo tutti orfani di malati di tumore; ed è proprio qui che sta l’esigenza molto umana di una decisione politica tempestiva e concreta”.
Commentando il premio Fabiano Amati ha aggiunto: “Se la prova scientifica dice che lo screening per il carcinoma mammario deve essere svolto per le classi d’età 40-74 per il tumore al seno o 45-75 per quello al colon-retto, che senso ha avere una regione come la Puglia accordata su questi dati e la gran parte delle altre regioni no? Se la prova scientifica ribadisce l’utilità dei test genomici per la scelta della terapia chemioterapici adiuvanti, che senso ha poter fare questo in poche regioni e non in tutte? Se la prova scientifica suggerisce i test genetici BRCA1 e BRCA2 sul carcinoma mammario o quelli sul tumore al colon-retto, da effettuarsi su persone sane con familiarità per effettuare in caso di mutazione la più opportuna sorveglianza clinico-strumentale, che senso ha poter avere questa prestazione in Puglia e – in parte – in altre pochissime realtà?
Ecco dove si annidano tutte le questioni di orgoglio e dispiacere, contenuti in un premio per me umanamente commovente. Mi auguro, comunque, che la notizia del premio possa generare fenomeni imitativi o determinare il Ministero della Salute a interventi sostitutivi di tipo ordinamentale per combattere eventuali inerzie. Io per parte mia continuerò su questa strada, con nuove e ulteriori iniziative legislative per tenere la lampada della prova scientifica ad altezza uomo e anche a costo di bruciare capelli e barbe, ossia gli ingranaggi di una decisione politica poco consapevole delle novità scientifiche e di una burocrazia non certamente in linea con la velocità della ricerca e del progresso. E tutto questo perché ogni decisione politica di progresso equivale al risparmio di vite umane e di lacrime.”
Il “Cancer policy award” è alla sua quinta edizione e consiste in un riconoscimento onorario organizzato dal Gruppo di 45 Associazioni pazienti “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, coordinate da Salute Donna Onlus, ed è conferito ogni anno ai politici che si sono distinti nella presentazione di atti legislativi, di sindacato ispettivo e indirizzo politico. “Ringrazio le associazioni e tutto il mondo di volontariato – ha concluso Amati – impegnate a tenere sempre accesa la sveglia sugli appuntamenti con la storia.”