Una mattinata di emozioni e riflessione, quella tenutasi nell’aula magna dell’Istituto “Notarangelo – Rosati” di Foggia in occasione della celebrazione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Organizzata dalla docente di lettere Lucia Palmieri, che ha curato la scenografia – con la collaborazione della professoressa Rosa Perna – la sceneggiatura e la preparazione delle studentesse coinvolte, ha visto la partecipazione della giornalista e scrittrice Annalisa Graziano, autrice del volume “Solo Mia” (la Meridiana) e della psicologa e psicoterapeuta Lucia Palmieri, operatrice dell’associazione Impegno Donna.
“Il messaggio che parte oggi dalla nostra scuola – ha detto la dirigente scolastica, Irene Patrizia Sasso, durante i saluti – è quello dell’importanza di educare i nostri studenti a fare attenzione. Vogliamo far capire ai giovani, agli uomini quanto sia importante avere cura, rispetto ed educazione nei confronti delle loro compagne di vita, di scuola, di lavoro. Alle ragazze oggi abbiamo fornito indicazioni importanti per individuare i primi segnali di violenza”.
L’iniziativa si è aperta con la proiezione di un video molto toccante e con la performance di Maria, Rita, Angelica, Federica, Karol e Desirè, sei giovani studentesse che hanno interpretato altrettante vittime di violenza e femminicidio.
La loro rappresentazione ha introdotto l’intervento di Annalisa Graziano, che ha raccontato alle studentesse e agli studenti presenti la storia di “Mia”, interpretata dalla giovane e talentuosa alunna Jennifer Di Sapio, e alcuni snodi importanti presenti nel libro. Ma non solo. La giornalista foggiana ha chiesto ai presenti, visibilmente commossi, di cercare in rete il “violentometro”, uno strumento agile e facilmente accessibile, pensato per aiutare le vittime di violenza domestica a diventare più consapevoli della propria situazione.
L’esperta Lucia Palmieri ha fornito alcuni elementi essenziali per riconoscere i primi segnali in un partner violento, spiegando come cercare aiuto e a chi chiederlo.
La manifestazione si è chiusa con l’emozionante performance di Emanuela Sanno, artista della scuola “Progetto Danza” di Daniela Parisi, che ha tagliato una rete simbolica sulle note di “Baraye”, canzone del musicista iraniano Shervin Hajipour. “Il titolo della canzone è una parola persiana che significa ‘per’, ‘a causa di’ – ha spiegato la docente Lucia Palmieri – ed è stata ispirata dalle proteste scoppiate in Iran dopo la morte di Masha Amini. Il testo è un collage di tweet di cittadini iraniani in cui si elencano i motivi della rivolta in corso. È diventato, in poco tempo, l’inno delle proteste iraniane in tutto il mondo e oggi abbiamo scelto di farlo nostro”.
Il messaggio finale della giornata è stato affidato agli studenti del gruppo di sostegno Giovanni, Roberta, Andrea, Fabio e Roberto, accompagnati dai loro insegnanti, che hanno gridato “Donna, vita, Libertà. Uniti contro la violenza”, generando l’ennesimo, forte applauso.
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