In assenza del Consiglio comunale, sciolto per mafia a Foggia, le associazioni e anche molti rappresentanti politici si sono confrontati al Conart con l’ospitalità di Antonio Nunziante e Cesare Gaudiano – per lo più tra addetti ai lavori, ex eletti, segretari di partito (FdI, SI e Verdi Mario Giampietro, Mario Nobile e Vincenzo Rizzi) e persone già sensibili e attivi sulla tematiche o desiderose di una qualche visibilità populista in vista delle prossime amministrative – sulla monnezza che trabocca per le strade di Foggia. Quasi come nel Natale del 2012.
Presenti anche i livelli istituzionali con l’assessora regionale al Welfare Rosa Barone e i consiglieri regionali Antonio Tutolo e Joseph Splendido e con l’intervento dell’assessora regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, che ha ripetuto le ragioni di Amiu Puglia. La Società Civile con Marcello Sciagura, Lucia Aprile e Francesco Strippoli, il MoVi di Lelio Pagliara e il Coordinamento di associazioni di Walter Mancini, moderati da Antonella Caruso si sono chiesti se è opportuno continuare con la società in house.
Amiu Puglia è ancora adatta a raccogliere e smaltire i rifiuti a Foggia? È questo l’interrogativo che ha aleggiato per tutto l’incontro fino al caos finale. Secondo i commissari straordinari, che si appresteranno ad incontrare i vertici senza Persichella, ormai indirizzato ad un altro incarico, ma con Antonicelli, Amiu sarebbe ancora adeguata.
“Stiamo organizzando la cittadinanza dal basso ed è soltanto l’inizio, dobbiamo tutti metterci in gioco, è un obbligo morale guardare alla polis. Un problema grosso è quello della rappresentanza, oggi nel momento della contrattazione ci sono solo i sindacati”, ha detto in esordio Pagliara.
I temi centrali sono stati sviscerati dall’ex eletto Marcello Sciagura, da sempre informatissimo ed esperto di rifiuti, e dal comunista Giorgio Cislaghi. “Il Comune di Foggia ha delegato ad un soggetto terzo per l’adesione del PNRR con 5 milioni di euro come stazione appaltante, il Comune ha rinunciato ad esercitare la sua funzione di controllo delegando tutto ad Amiu e lo può fare perché è una società in house. Dai documenti allegati alla famosa delibera 157/2014 con proroghe tecniche sine die, si legge che una società per essere in house gli enti devono avere lo stesso peso”, ha rimarcato Cislaghi. “Il Comune deve poter esercitare un contro analogo e devono esserci dei patti parasociali e nella relazione ne sono previsti 2, uno riguarda chi nomina i membri del CdA e questo non soddisfa perché Foggia ne nomina 2 su 3 se manca la pariteticità. È un dubbio che i commissari farebbero bene a risolvere. Amiu è o non è una partecipata in house del Comune di Foggia?”.
Sciagura ha ricordato tutte le carenze degli ultimi anni. “Come mai il centro per la raccolta di via Sprecacenere non è mai entrato in funzione? E l’impianto di multiselezione? L’impiantistica pugliese ha una capacità che non è illimitata. Amiu continua a tirare il collo con 250 tonnellate al giorno di rifiuti al a fronte delle 500 tonnellate che l’impianto di biostabilizzazione può trattare. Per ridurre i rifiuti occorre aumentare la differenziata”.
Il punto è tutto lì. Foggia in tutta la gestione Amiu cominciata dopo il fallimento Amica in quel tragico Natale, in cui intervennero Emiliano e l’avvocato Gianfranco Grandaliano, non è mai riuscita ad avviare una raccolta differenziata decente.
“Bari ha una percentuale di raccolta differenziata che è bassa. La Puglia è al 49 per cento, Foggia al 17 e Bari al 38. Due città gestite da Amiu sono ultime e terzultime, Bari ha cominciato a fare il porta a porta, perché a Foggia non si fa? Anche nelle grandi città si comincia a fare e non è vero che costa di più, Milano fa il 60 per cento. Amiu è inadempiente sul contratto e non ha mai mantenuto le promesse”. Dal recupero degli ingombranti fermo da diversi mesi al costo della Tari. Non sono solo i sacchetti a versarsi per strada, ci sono anche costi in eccesso.
“Paghiamo 374 euro a tonnellata con una raccolta differenziata al 28 per cento un dato notevolmente falsato dal mancato ritiro degli inerti. Amiu mentiva ogni volta che veniva in commissione, esisteva una politica trasversale che permetteva ad Amiu di proseguire”, la certezza del dentista ex Italia dei Valori. Per Tutolo il problema è chiaro: mancano gli impianti e la differenziata è una scelta obbligata, non solo ambientalista.
“La situazione non si può sintetizzare in poche battute, un dato certo che emerge è che la differenziata è carente, Foggia non ha avviato il servizio di raccolta differenziata e a cascata questo determina problemi sull’intero sistema, ma sono in contatto col commissario prefettizio”, ha ratificato Maraschio in collegamento.
Tuttavia chi come Domenico Morea del Comitato Passo Breccioso osserva i fatti da anni attorno all’impianto sa che le scuse di Amiu sono strumentali. “Il biostabilizzatore è rotto solo per Foggia e per la provincia di Foggia? Da Cagnano sono partiti alle 4. L’Amiu non è all’altezza di gestire i rifiuti di Foggia. Abbiamo fatto infinite denunce. Passo Breccioso è inquinato. Noi chiediamo che Amiu vada via già da domani mattina”.