Poche olive e bollette alle stelle. La campagna olearia in Capitanata non è iniziata bene, raccolti scarsi e qualità al limite. Colpa del caldo e della siccità, ma anche e soprattutto dei rincari energetici. E il prezzo dell’olio al dettaglio potrebbe raggiungere anche i dieci euro al litro. A lanciare l’allarme è il coordinatore regionale delle Città dell’Olio, Cesare Troia, in questi giorni in visita sul Gargano. “È una stagione misera dal punto di vista della raccolta, ci sono davvero poche olive a causa delle poche piogge di quest’anno e di questo caldo tropicale che sta creando gravi danni a tutta l’agricoltura. Il resto lo sta facendo il caro bollette che ha indotto diversi frantoi a non aprire e chi sta lavorando ha aumentato i prezzi della molitura. Ovviamente aumenta anche il prezzo dell’olio al consumo, in media dovrebbe oscillare intorno alle 8 euro al litro con punte massime di 10”.
Intanto nei frantoi è ormai piena attività. “Verrebbe voglia di chiudere tutto – aggiunge l’imprenditrice agricola Rosalba Bisceglia – ma che dobbiamo fare. Non possiamo far perdere il prodotto. Lo dobbiamo raccogliere e trasformarlo in olio e poi facciamo i conti con la speranza che il Governo ci aiuti. Il prezzo al dettaglio? Ancora non lo abbiamo stimato, ma sicuramente ci sarà un aumento, il minimo possibile perché vogliamo che tutti consumino l’olio fatto dalle olive nostre e non olio che si trova nei supermercati di indubbia provenienza a prezzi bassissimi. L’olio è una medicina naturale e va scelto in base alla qualità e non al prezzo più basso”.
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