Archiviazione per la direttrice del carcere di Foggia Giulia Magliulo e per Giuseppe Telesca e Fabio De Maso entrambi dell’amministrazione penitenziaria. Il gip Antonio Sicuranza ha chiuso così il caso del suicidio in cella di Gerardo Tarantino (foto sopra), l’uomo di Orta Nova arrestato per il femminicidio di Tiziana Gentile del 26 gennaio 2021. Tarantino si impiccò in bagno e, secondo i suoi familiari, sarebbe morto anche a causa degli scarsi controlli da parte dei vertici della casa circondariale. Ma il Tribunale di Foggia ha rigettato l’opposizione dei parenti dell’uomo e disposto l’archiviazione in quanto “il tragico gesto autolesionistico del Tarantino che ne ha cagionato il decesso – si legge nell’ordinanza di archiviazione del gip -, se espone certamente a responsabilità civile la struttura penitenziaria, e quindi il Ministero della Giustizia, non pare possa essere ascritto ad un colpevole atteggiamento della volontà anti-doverosa dei soggetti che avevano il dovere che tale evento non si verificasse”.
Il gip ha anche evidenziato “il notevole stress organizzativo della Casa Circondariale di Foggia, determinato dal venir meno proprio in quei giorni (è rimasto accertato che anche la direttrice fosse assente per Covid) di ben 20 appartenenti alla polizia penitenziaria in servizio presso la struttura, evenienza che aveva imposto di derogare necessariamente al rapporto paritario (e cioè di un operatore per ogni detenuto) di sorveglianza a vista dei soggetti a rischio suicidarlo, come in modo conclamato era il Tarantino”.
Un fatto avvenuto dunque “nel pieno della terza ondata dei contagi da Covid”, favorito inoltre dallo “stato di esagitazione di un altro detenuto” che attirando l’attenzione su di sé avrebbe permesso a Tarantino di non essere controllato per una decina di minuti. Tempo utile per l’insano gesto.
Inoltre l’uomo avrebbe posto in essere “una manovra dissuasiva che, in quei momenti emergenziali, non consentiva di ritenere che il detenuto non si trovasse sdraiato nel suo letto”. Infatti “aveva sistemato le proprie scarpe sul letto in modo tale da far credere che si trovasse sdraiato sulla branda con la coperta che gli copriva la testa”. Per tutte queste ragioni, il gip ha archiviato il procedimento penale. Caso chiuso.