Si è conclusa la riunione tra amministrazione comunale e sindacati sulla vertenza Lsu di Manfredonia. Nonostante la stabilizzazione avvenuta qualche mese fa i lavoratori sono tornati ad alzare la voce perché guadagnano poco in quanto il monte ore non supera le 12 ore settimanali. “Troppo poco – ci spiegano ai nostri microfoni quei pochi Lsu presenti in municipio – di questo passo siamo destinati al fallimento totale. Non possiamo andare avanti con 480 euro al mese, prima della stabilizzazione guadagnavamo 600 euro. Personalmente non riesco nemmeno a pagare il fitto casa e mi sto riempiendo di debiti. Quando abbiamo firmato la stabilizzazione ci avevano garantito che col passare del tempo ci avrebbero aumentato le ore lavorative, invece qui tutto tace e nessuno è in grado di darci risposte. La situazione sta diventando esplosiva e se non dovesse cambiare nulla si rischia l’allarme sociale. Ci diano subito una risposta”.
All’incontro c’erano i sindacati e per l’amministrazione comunale l’assessore al Personale Libero Palumbo che ha preferito non parlare in attesa di novità. Giovanni Tarantella (Cgil) e Urbano Falcone (Cisl) invece hanno parlato. “Abbiamo da tempo sottoposto all’attenzione di Regione e Comune la necessità di istituire un tavolo per aiutare questi lavoratori. Noi ci abbiamo provato a far aumentare le ore lavorative ma evidentemente il contributo statale riusciva a coprire solo le 12 settimanali. Oggi dobbiamo vedere cosa fare attraverso Prefettura, Comune e Regione per aumentare le ore, ma dobbiamo pensare anche a chi non è stato stabilizzato e che tra qualche mese potrebbe trovarsi, dopo trent’anni di sfruttamento, trovarsi fuori dal sistema Lsu e trovarsi in mezzo alla strada. È tutto molto difficile ma dobbiamo provarci”. Al termine della riunione è stata formalizzata la richiesta di un vertice in prefettura con gli stessi sindacati, il Comune di Manfredonia e la Regione Puglia.
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