Due donne e un uomo, Valentina Lucianetti, Teresa Cicolella e Raffaele Piemontese, per la toga candida del candidato al Parlamento. Il presidente della Regione Michele Emiliano ha citato Cicerone per galvanizzare gli iscritti del Pd in Via San Severo a Foggia, radunatisi al comitato elettorale dell’avvocata foggiana.
Con il governatore anche Rosario Cusmai che sta raccogliendo i civici emilianisti, da Lucera ai Monti Dauni, sull’opzione Pd per evitare che i vari esponenti delle liste civiche di Emiliano possano essere attratti dall’effetto Conte. L’ex premier potrebbe avere il sostegno di molti eletti a cominciare da Antonio Tutolo che, fatto fuori dal listino dem del Senato, ha virato per il vecchio amore pentastellato.
“C’è un mondo che chiede a noi uno sguardo e ci chiede di darci delle lettere che possano essere portate a Roma – ha esordito Valentina Lucianetti -. Quando vengo nei quartieri popolari mi viene in mente una poesia di Ungaretti che amo e che dice: il mio cuore è sempre più triste e sempre più provato. Un impegno forte è chiesto alla nostra generazione siamo una pattuglia di giovani nel Pd. Il tema della legalità deve essere il nostro faro. Noi mamme dobbiamo poter lasciare i bambini tranquilli nei cortili e nelle strade di questa città”.
Ha ricordato i suoi passi amministrativi invece Raffaele Piemontese: “Ci tenevamo a fare qui l’incontro in periferia della città dove c’è tanto cuore. Siamo convinti che Foggia città ha le difficoltà maggiori rispetto a tutta la provincia. Abbiamo la necessità di recuperare credito. Lo scioglimento di un comune capoluogo è avvenuto solo in Calabria e dopo ci siamo infilati noi. Abbiamo la necessità di far ripartire questa città in modo che abbia la sua centralità. Non sto parlando molto degli altri o contro gli altri, noi stiamo raccontando che cosa abbiamo fatto, avendo avuto un ruolo diretto. Siamo a pochi metri da un tabù psicologico che ci siamo portati da 15 anni, l’aeroporto. Abbiamo stimolato il mercato affinché ci fosse una compagnia aerea e ora ci sono voli prenotati fino a fine novembre. Noi non dobbiamo prendere impegni, determinate cose le abbiamo non solo dette ma realizzate. Mentre noi all’uninominale abbiamo candidato Lucianetti, loro hanno una abortista bolognese che vive a Roma e che Foggia non l’ha mai vista, viene qui a fare il saccheggio dei voti. Votate le persone del territorio”, ha supplicato.
Poi ha aggiunto: “Dobbiamo scrivere le pagine del futuro. Quanti sono stati i finanziamenti per la Capitanata? Tanti, lo abbiamo fatto sulla sanità pubblica. Siamo consapevoli che ci sono ritardi e attese. C’è una carenza strutturale di medici, da ultimo 9 cardiologi, solo uno ha risposto all’avviso. Avremmo bisogno di 10 anestesisti a Foggia. C’è un paese che va cambiato partendo dal basso. Il voto per noi rappresenta un voto per gli uomini e le donne di Capitanata. Abbiamo fatto fare un passo avanti a questa terra ma c’è da fare ancora tanto in un’ottica di filiera istituzionale”.
È un Michele Emiliano furibondo quello che inaugura in Via San Severo il comitato di Valentina Lucianetti. Il governatore è assai indignato col partito nazionale, reo di aver strappato il campo largo coi pentastellati coi i quali lui governa a Bari. “Il gap è forte ma in linea teorica un colpo di mano del popolo potrebbe rinviare a casa le intenzioni che fanno intuire che l’Italia debba andare in una certa direzione. Non ci sto dormendo la notte, dobbiamo difendere la Puglia che dal 26 sarà una Stalingrado, siamo rimasti in 4 regioni, solo 2 con una maggioranza PD e M5S. Da queste Regioni si ripartirà: è l’ultima volta che ci mettiamo lo zaino in spalla. Abbiamo 20 anni di lavoro investiti qui che dobbiamo difendere”, ha detto il presidente in esordio.
Votare Pd “anche se non siamo perfetti”, questo il suo motto. “Sono superbo: siete soliti fare campagne facili, in cui vinciamo. Adesso siamo in 6 contro 11 ma si può giocare anche solo per non far conquistare i 2/3 dei seggi al centrodestra e far vincere il partito dichiaratamente erede del Fascismo che non vuole abiurare ma vuole migliorare il Ventennio”.
Secondo Emiliano con Giorgia Meloni al potere l’idea stessa dell’Italia si modificherebbe. “L’Italia è spaccata in due. Dobbiamo concentrare i voti sul partito che dà più garanzie. L’avremmo potuto fare in alleanza? Sì, ma non l’hanno fatto perché si sono incartati, ma qui in Puglia non potrà accadere. Gli equivoci si chiariscono, me ne occuperò ve lo prometto ma ora ce la dobbiamo giocare”.
Emiliano è certo: “Se l’avessimo giocata bene non gli avremmo fatto toccare palla. Sono furibondo perché quello che sta accadendo farà danni gravi e non era difficile da evitare. La Puglia è una bomba e va difesa, tanti fondi israeliani vogliono investire qui”.
Ironico su Raffaele Piemontese: “Ne teniamo uno buono e lo mandiamo a Roma ma deve tornare a Foggia ogni volta che glielo diciamo noi. Ho dato una mano a lui e ho scommesso su di lui e Foggia. Ora questo lavoro passa dal Parlamento. Ci faranno perdere ma devono sputare sangue. Non stiamo promuovendo singole persone, ma un territorio intero. Battersi e fare un buon risultato a Foggia è fondamentale. Il PD è una storia non solo dei candidati. I puristi del mondo che dicono che Emiliano allarga troppo vedranno che succede quando non si allarga. Non si diventa più snob facendo i sofisti: dobbiamo uscirne nella migliore delle maniere”.