Emilianisti in ordine sparso per le prossime elezioni del 25 settembre. Non tutti voteranno per il centrosinistra e tanti altri non mostrano molto entusiasmo nel voto organizzato ai candidati dem dei collegi uninominali. C’è fermento invece nei Popolari cassaniani, dopo lo strappo col Pd e l’approdo del leader Massimo Cassano nel polo riformista. Ieri c’è stato su invito di Giuseppe Custode un incontro ad Orta Nova di tutti i segretari provinciali di Azione, Italia Viva e Puglia Popolare, rispettivamente Michele Triventi, Aldo Ragni e Claudio Di Lernia, per definire gli accordi e le strategie per la campagna elettorale con tutti i candidati di Camera e Senato, inclusi la coordinatrice Rosa Cicolella e il segretario e candidato renziano Lorenzo Frattarolo. Con loro anche Nunzio Angiola, candidato in seconda posizione nel listino senatoriale pugliese.
Riscoprire la passione del fare politica è stato un po’ il mantra della serata, come ha spiegato Di Lernia. “Dobbiamo fare piazza pulita di una classe dirigente che al posto delle idee si nutre di rendite vitalizie – ha osservato -. Non ci si può permettere di essere guidati da un governo strutturalmente e moralmente debole. Dobbiamo cercare fra la nostra “gens italica, gli uomini e le donne disposti a farsi carico dei bisogni concreti degli italiani che lavorano, che soffrono o che, senza lavoro, si ritrovano emarginati nel limbo degli invisibili. Il cinismo della casta al potere (di centro destra, di centro sinistra,) ha demistificato tutto al punto che i rapporti politici, sono ridotti a contrattazione di poltrone: io do una cosa a te e tu dai una cosa a me”.
Il terzo polo si rivolge “alla gente che lavora, che fatica, che studia, che pensa, che paga le tasse e che, in definitiva, manda avanti la barca di questo paese”.
L’Agenda Draghi non si tocca per renziani e calendiani. “Occorre ridare voce all’Italia degli onesti e della povera gente generosa, leale, coraggiosa, nemica di ogni sopruso, di ogni privilegio, l’Italia nella quale dobbiamo credere Abbiamo così questa Italia ,dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Viviamo il tempo del consumismo affascinante e perverso, dove c’è anche disperazione, noia, solitudine, svuotamento dei rapporti amorosi, affettivi e, in fondo al tunnel, lo sfibramento dei giovani nella droga”, ha detto accorato Di Lernia, che cerca un nuovo concetto di patria.