“In politica pensare di governare da soli, io me lo auguro, è improbabile. Una prospettiva di lavorare domani con altre forze politiche come il Pd ci può stare. Però dico al Pd e ai nostri elettori: le delusioni maturate ci rendono ancora più prudenti e intransigenti. D’ora in poi noi ci siederemo a un tavolo con condizioni più chiare del passato, declinando principi politici ancora più elevati e ambiziosi e non cederemo su nulla”, afferma Conteospite di “Mezz’ora in più”, su Rai 3.
Poi la marcia indietro: “Mi sembra evidente, peraltro, che ad oggi il Pd abbia preso un’altra strada rispetto alla nostra e alle priorità di governo che abbiamo condiviso nel Conte II – scrive su Twitter -. Nelle condizioni attuali con i vertici nazionali del Pd folgorati dell’agenda Draghi non potremmo nemmeno sederci al tavolo. E noi i nostri valori, le nostre battaglie, non li svendiamo. Lo abbiamo già dimostrato, senza paura di pagarne il prezzo”.
Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha proposto a Stefano Ceccanti, costituzionalista e deputato uscente, di candidarsi alla Camera nel collegio uninominale di Pisa, dopo la rinuncia di Fratoianni, che sarà capolista di Verdi-Si nel proporzionale in Toscana. Si registra anche un nuovo caso per le liste del Pd. La viceministra dell’Economia Laura Castelli ha rifiutato la candidatura nel collegio uninominale di Novara e annuncia che correrà solo nelle liste plurinominali di Impegno Civico collegate ai Dem.