“Nessuna frequentazione accertata con il capoclan, non è servito neanche arrivare alla prima udienza per dimostrare l’estraneità dell’ex sindaco Emanuele Losapio dalla brutta vicenda, inserita all’interno della relazione ministeriale a corredo dello scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune di Trinitapoli”. Lo comunica l’avvocato Michele Vaira, legale di Losapio. Nella “rettifica” giunta dal Ministero si parla ora di un presunto “fiduciario” del capoclan.
Il Comune di Trinitapoli è stato sciolto per mafia a fine marzo scorso e nella relazione si parlava di presunti rapporti tra primo cittadino e un esponente del clan. Ma adesso ecco che da Roma fanno marcia indietro: “Il Ministero dell’Interno nei fatti ha ammesso l’errore – evidenzia Vaira -: l’ex sindaco non ha mai avuto rapporti con il capoclan ucciso nel 2019. Ma tutto questo non ci basta, andremo in fondo nella richiesta di risarcimento danni per affermare la verità”.