“L’importanza del vaccino è sotto gli occhi di tutti proprio grazie al Covid. Abbiamo visto come la vaccinazione abbia salvato centinaia di migliaia di vite, quindi è un fatto incontrovertibile. Per i pazienti oncologici è ancora più importante, perché mentre un paziente in buona salute incontra un virus – non solo il Coronavirus – può reagire, un compromesso che ha altre patologie che possono indebolire il virus, può avere la peggio”. Lo ha detto l’epidemiologo e docente dell’Università del Salento Pier Luigi Lopalco durante il seminario di oggi a Foggia “La vaccinazione del paziente oncologico”.
L’evento è organizzato dalla ASL Foggia in collaborazione con la Sezione Apulo-Lucana della Società italiana di Igiene e Medicina Preventiva nell’ambito del “Med-food Anticancer program”.
Da oltre 15 anni, la ASL di Foggia e la Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva sostengono il Med-Food Anticancer Program il cui obiettivo è la promozione dell’aderenza alle Raccomandazioni dell’American Institute for Cancer Research (AICR) e alla Dieta Mediterranea, anche per i malati di tumore.
Un programma in cui la prevenzione delle infezioni per la popolazione sempre più numerosa di pazienti oncologici è di fondamentale importanza.
I pazienti oncologici, infatti, sono maggiormente a rischio di infezioni gravi. Il rischio di contrarre l’infezione è direttamente correlata allo “stato netto di immunosoppressione” del paziente o alla gravità della malattia. In questi pazienti l’infezione può provocare conseguenze, a volte irreparabili, e la terapia antimicrobica risulta meno efficace. Di qui il valore preventivo delle vaccinazioni: è scientificamente provato, infatti, che molte infezioni sono prevenibili con il vaccino, da somministrare in base al trattamento in corso e al tipo di patologia. Al Seminario hanno aderito le associazioni: AGATA, l’Albero della Vita, ANDOS, AVIS, G.A.M.A. oncologico e le ACLI.