Nuova stretta contro la prostituzione e la tratta da parte del Comune di Foggia e della commissione straordinaria sulle strade della statale 16, la SS 89 e la 673, oltre che nelle aree del “Quartiere Ferrovia” e del Nodo Intermodale e le zone limitrofe della Villa Comunale e nell’area cimiteriale. Dopo lo stop causato dalla pandemia, la prostituzione per le vie di Foggia è tornata quella di un tempo. Come si legge nell’ordinanza comunale firmata da Marilisa Magno, il meretricio si manifesta spesso con atteggiamenti indecorosi ed indecenti da parte delle persone che lo praticano, tanto da offendere la pubblica sensibilità, atteso peraltro che detta attività viene svolta ad ogni ora del giorno e spesso a ridosso di civili abitazioni frequentate anche da minori.
Secondo la commissione vi è la stringente necessità di effettuare servizi specifici, con il concorso di tutti gli organi di polizia, ad ordinamento nazionale e locale, per meglio contenere il fenomeno lungo le strade statali, rendendo, pertanto, necessaria la reiterazione del provvedimento ordinatorio.
All’ampia diffusione della prostituzione su strada conseguono situazioni di disturbo della quiete pubblica, di offesa alla pubblica decenza, frequentemente spinta all’oscenità, di degrado igienico e urbano, che compromettono le condizioni di normale vivibilità dei luoghi interessati e provocano, a danno dei residenti, esasperate e continue tensioni. Il fenomeno tende a manifestarsi in maniera recrudescente in numerose aree del territorio urbano e che recentemente si è ripresentato, in maniera dilagante, anche in zone ubicate nel cuore del centro cittadino, assumendo nell’ultimo periodo proporzioni decisamente preoccupanti, nell’ambito delle quali si rende necessario assicurare, con carattere di urgenza e contingibilità efficaci azioni di contrasto in relazione alle modalità lesive della dignità e della libertà dell’essere umano, ai rischi per la salute pubblica, ai rischi per l’incolumità pubblica derivanti da improvvisi, repentini rallentamenti e situazioni di intralcio della circolazione stradale urbana ed extraurbana, nonché all’esigenza di fornire un’immagine improntata al decoro ed alla civile convivenza.
Che fare dunque? Marilisa Magno ha il pugno duro. Divieto fino al 31 dicembre 2022 di prestare sesso a pagamento nelle zone citate dall’atto, pena una sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 50 euro ad un massimo di 500 euro.
Nei confronti delle persone che risulteranno recidive, a partire dalla seconda violazione accertata in poi, la sanzione verrà sempre applicata nella misura massima di 500 euro. Le persone dedite alla prostituzione, vittime di violenza o di grave sfruttamento ovvero in stato di particolare disagio, potranno essere avviate a programmi di sostegno e reinserimento psicologico e sociale attivi sul territorio comunale per il loro recupero.