Non si contano i ratei passivi che la commissione straordinaria del Comune di Foggia sta stralciando, in ogni servizio dell’Ente, in assenza di impegni di spesa reali e non insussistenti. Il disordine amministrativo citato più volte dai pm risiede anche in impegni presi a parola e spesso mai fatti seguire da atti.
Sono centinaia, e di piccola taglia, i debiti fuori bilancio non ammessi a pagamento proprio perché mancano le determinazioni necessarie. Tuttavia permangono nuove uscite spesso non preventivate, come quella di oltre 1,5 milioni di euro nei confronti della Menditti Costruzioni, con un atto di citazione notificato nel dicembre del 2022 nel quale l’impresa ha chiesto al Comune di Foggia il risarcimento dei danni derivanti dalla illegittima occupazione di un fondo di sua proprietà dell’estensione di circa 2.000 metri quadrati in assenza di alcuna dichiarazione di pubblica utilità.
Come sempre poi ci sono i debiti fuori bilancio riconosciuti per piccoli incidenti, sinistri stradali, da un minimo di 200 euro ad un massimo di 1000 euro, molti dei quali, secondo indiscrezioni, sono riferibili a persone vicine a questo o quell’ex consigliere comunale.
Poi ci sono le pratiche seguite dalla società che gestiva i tributi. Il Tribunale ha annullato diverse ingiunzioni di pagamento e condannato il Comune di Foggia e la società in questione, in solido tra loro, alla rifusione delle spese di giudizio. Sempre della stessa gestione, questa volta però per i servizi cimiteriali, sono oltre 13mila gli euro per l’illuminazione votiva che portano la dicitura di accertamento inesigibile.
È singolare, invece, la somma imputata sul Fondo Pluriennale vincolato a favore dei funzionari comunali per l’anno 2021. Il Comune di Foggia è stato sciolto per mafia, ma alla sua tecnostruttura sono state comunque liquidate le posizioni organizzative relative proprio a quegli anni finiti nella lente della commissione prefettizia e del Governo, compreso il 2019. Circa 20 i dipendenti premiati con un reddito aggiuntivo per quell’anno che varia dai 1200 euro ai 3200 euro, per un totale di spesa imputata di oltre 151mila euro. (In alto, la commissaria Marilisa Magno)