C’è ancora molto malcontento in Unifg per i criteri adottati nella selezione dei progetti di ricerca pubblico privato cofinanziati dalla Regione Puglia nell’importante progetto Riparti. In base alle regole fissate dal Collegio dei Direttori dell’Università degli Studi di Foggia, sono stati tagliati e bocciati almeno 11 progetti, tra cui quelli dei prof Nardi, Del Nobile Cappelletti, Pazienza, De Lucia, e due della ricercatrice Amalia Conte. Tante le imprese anche importanti scartate dai criteri di selezione, tra queste la Ciemme Alimentari di Barletta leader nel mercato degli gnocchi gluten free. Alcuni docenti hanno anche messo sotto accusa la presenza nel bando di due progetti di ricerca targati Serious Game factory, lo spin off promosso dallo stesso rettore e attivato in Camera di Commercio solo qualche settimana prima della presentazione delle proposte in Regione. Su queste e altre questioni il rettore Pierpaolo Limone, contattato da l’Immediato, ha fornito la sua visione.
“I direttori di Dipartimento rivestono un preciso ruolo di coordinamento e di stimolo delle progettualità di ricerca nelle diverse aree disciplinari – ha spiegato Limone -. Il lavoro del collegio è inoltre di equilibrare le risorse, garantire cioè una crescita omogenea dell’ateneo in tutte le materie, mantenendo una coerenza con il piano strategico di Ateneo. I direttori abitualmente propongono agli organi accademici dei criteri per la selezione dei progetti e poi Senato e Cda valutano. In questo caso gli organi accademici hanno approvato all’unanimità sia i criteri che la lista di progetti. L’Ateneo ingaggia le progettualità con un taglio inclusivo cercando di far partecipare il numero più ampio di studiosi, l’obiettivo è anche di evitare che qualcuno presenti numerosi progetti ‘fotocopia’ penalizzando altri; vogliamo garantire l’equa rappresentanza delle diverse aree dell’Ateneo e la più ampia partecipazione dei docenti”.
In una terra che ha specificità agricole e logistiche quali sono stati i criteri meritocratici per ripartire le risorse tra i diversi dipartimenti?
“Le province di Foggia e BAT hanno bisogno di ricerca bio-medica, sociale, legale, economica, umanistica e naturalmente anche agraria. Le proposte progettuali, che saranno valutate dalla Regione, sono state distribuite in maniera equilibrata, con la medesima numerosità, tra i diversi dipartimenti. Il territorio ha bisogno di innovare, di far propri i risultati della nostra migliore ricerca, in una pluralità di settori merceologici e produttivi. Le specificità agricole e logistiche sono peraltro oggetto di altri progetti specialistici che vedono l’Ateneo partecipare con un ruolo importante nei centri nazionali sull’agritech e sulla biodiversità. L’ateneo ha deciso quindi che le molteplici opportunità di partecipazione a bandi competitivi devono essere equamente distribuite nei dipartimenti. La parola meritocrazia peraltro va usata con cautela, perché a volte diventa un alibi per giustificare delle prepotenze di qualcuno e penalizzare il bene comune. Michael Sandel lo scorso anno ha pubblicato un libro importante dal titolo emblematico: ‘The Tyranny of Merit. What’s Become of the Common Good?’ Provi a immaginare un Ateneo dove tutte le risorse vanno al 5% dei ricercatori che vincono più progetti e che hanno indicatori bibliometrici più alti, genereremmo una crescita sbilanciata che favorisce pochi. Immagini un sistema universitario o un sistema sanitario dove le risorse vanno solo a chi oggi è migliore, frammenteremmo il paese impedendo alle aree più deboli di crescere”.
Lo spin off Unifg Serious Game factory, nato solo il 6 dicembre del 2021, di cui è socia una sua stretta collaboratrice, la dottoressa Giusi Toto, ha ricevuto ben tre progetti di ricerca. Come potrà seguire tre assegnisti se non ha nessun dipendente? Su quali basi è stata selezionata?
“I ricercatori hanno proposto dei progetti di ricerca, che saranno valutati dalla Regione Puglia, i progetti eventualmente valutati positivamente otterranno la sola agevolazione del costo di un giovane studioso a tempo determinato che sarà di supporto per realizzare le ricerche che si svilupperanno tra università e azienda con l’obiettivo di facilitare il trasferimento di competenze e tecnologie dai nostri laboratori di ricerca alle imprese. Fermo restando che tutte le imprese selezionate dai nostri ricercatori hanno avuto la possibilità di presentare almeno un progetto, l’ateneo ha scelto di offrire opportunità maggiori a tutti gli spin-off che sono esattamente, direi ontologicamente, imprese pubblico-private nate per effettuare il trasferimento tecnologico e incubate presso l’ateneo. Nel caso specifico l’azienda SGF ha presentato due progetti”.
Lei ha proposto ed ottenuto di bandire un posto di II Fascia SSD IUS/01 (Diritto Privato) presso il Dipartimento di Lettere (Distum). Il concorso da quello che ci risulta è stato vinto dal professor Luigi Follieri, figlio di Enrico, docente Unifg in pensione. L’importante avvocato prima che venisse bandito il concorso sembra abbia ricevuto da Unifg un mandato a rappresentarla in forma gratuita. Il Dipartimento aveva bisogno di quell’insegnamento? Come mai il docente non ha ancora un insegnamento al Distum? Siamo di fronte ad un baronato mascherato?
“L’Università di Foggia in questi anni ha modificato la propria offerta formativa, attivando nuovi corsi di studio. Ogni corso di studio deve avere un numero di ‘docenti di riferimento’ in rapporto alla numerosità degli studenti iscritti. Il Distum lo scorso anno aveva bisogno di due docenti del settore IUS/01, un docente ordinario è stato acquisito tramite trasferimento da altro ateneo e un altro docente, un associato, è stato assunto tramite bando. Il candidato in questione ha partecipato a un concorso articolo 18 comma 4 della legge 240/2010 aperto a tutti i candidati italiani e stranieri. L’Ateneo fa la programmazione, la commissione valuta i più idonei e il Dipartimento delibera la proposta chiamata sulla base delle proprie esigenze scientifiche, didattiche e di terza missione. Il settore IUS/01 attualmente eroga circa 200 cfu, tutti i docenti svolgono pienamente il carico didattico. Proceduralmente e anche deontologicamente è ineccepibile che un docente che ha un curriculum di rilievo, che ha svolto tutta la sua carriera lontano da Foggia, a cinquant’anni partecipi e regolarmente vinca un concorso da associato nella città nella quale vive e nell’ateneo nel quale il padre era un tempo docente a tempo definito”.