“Meno restrizioni con Omicron, convivere con virus”. La ‘ricetta’ di Emiliano per tornare alla normalità

Con l’ultima variante, è saltato il sistema di tracciamento. I numeri parlano chiaro: secondo l’Istituto superiore di sanità il contact tracing, che è una misura di contenimento, è sostenibile al di sotto di 50 casi per 100mila, in Italia invece siamo a una incidenza di 1.960 casi per 100mila

Ora servono regole più snelle per l’emergenza pandemica. La variante Omicron ha cambiato le carte in tavola e molte restrizioni vanno eliminate. È la sintesi della visione del governatore pugliese Michele Emiliano, intervistato da Repubblica sulla richiesta delle Regioni di eliminare il sistema dei colori.

“Le Regioni – ha spiegato – in maniera unitaria stanno chiedendo al governo una semplificazione delle procedure. La prima considerazione riguarda l’elevatissima copertura vaccinale che abbiamo raggiunto in Italia, e ancor di più nella nostra regione. La stragrande maggioranza della popolazione, quindi, ha la copertura necessaria per riprendere in sicurezza la propria vita e aspirare a un ritorno alla normalità, continuando a rispettare poche semplici regole. Questo vale per la scuola, il lavoro, la vita sociale ed è in linea anche con il percorso intrapreso da altri Paesi europei”.

Con l’ultima variante, è saltato il sistema di tracciamento. I numeri parlano chiaro: secondo l’Istituto superiore di sanità il contact tracing, che è una misura di contenimento, è sostenibile al di sotto di 50 casi per 100mila, in Italia invece siamo a una incidenza di 1.960 casi per 100mila. Dunque, uno. scenario che rende inefficace la procedura nell’attuale contesto epidemiologico.

“È evidente che è necessario aggiornare la strategia”, aggiunge Emiliano. “La proposta di riconsiderare le strategie di prevenzione e gestione – prosegue Emiliano nell’intervista a Repubblica – non è motivata dalle eventuali conseguenze del cambio di colore, ma dal fatto che è mutato il contesto epidemiologico. Con l’elevatissima, e inedita, circolazione virale sostenuta da Omicron nella popolazione generale, è pressoché inevitabile che una parte dei cittadini che si ricovera per qualunque patologia possa contemporaneamente anche risultare positiva al Covid. Questi pazienti sono gestiti attraverso percorsi separati e per questo motivo non vanno a occupare i posti letto dedicati a chi ha sintomatologia Covid, che sono quelli sulla base dei quali si calcola l’indicatore del tasso di occupazione. Questo rende l’indicatore privo del significato per cui è stato introdotto, in una fase completamente diversa dalla pandemia. Si tratta di adattare gli strumenti di lettura e gestione dell’epidemia all’attuale situazione”, conclude.

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