È diventata virale la foto postata sui social da Salvatore Onorati, medico in pensione di Foggia. Un’immagine eloquente dello stato di degrado in cui versa il portico di fronte la stazione, dove una volta c’era il glorioso cinema Ariston.
Ora Onorati ha scritto una lettera alla commissaria Marilisa Magno: “Egregia signora commissaria, scrivo questa lettera aperta come un naufrago che mette in una bottiglia il suo disperato SOS – esordisce Onorati -. Conosciamo la portata del suo lavoro e la difficoltà di disincagliare la nave dell’amministrazione comunale arenata e incistata dalla malattia purulenta portata dalla mafia. In questi anni la città è rimasta abbandonata a se stessa e Dio non voglia dovesse continuare così. Veniamo al punto. Non voglio scriverle di ordine pubblico, della situazione diffusa di abusivismo commerciale e nemmeno dei gravissimi episodi di bullismo violento di questi giorni.
Per risolvere queste situazioni purtroppo ci vogliono tempi lunghi, ma ci sono cose che si possono fare in poche ore e senza soldi.
Ci sono azioni che servono a recuperare fiducia da parte dei cittadini – continua il medico – ed è con essa che si costruisce comunità e si sconfigge il fatalismo che sovrasta e affoga la città.
Ieri passeggiando sono passato lungo il porticato di fronte la stazione e mi si è stretto il cuore oltre che le narici per la puzza inenarrabile che viene da quel posto a causa del guano dei colombi che ci hanno fatto i nidi e degli escrementi umani che hanno reso quel posto un letamaio.
Non credo ci voglia molto a pulire e sanificare quel porticato – aggiunge – e con esso tutti gli altri che in quella zona sono nelle stesse condizioni. Lei non ha contezza di cosa fosse quel porticato con il suo cinema i bar ed i negozi. Vederlo ridotto in quello stato è stata una pugnalata.
Qualcuno dirà che in questa città c’è ben altro che non va, ma molte volte è questo benaltrismo che porta alla paralisi. E ci sarà poi chi dirà che una volta pulito torneranno a sporcare ed io dico che nella logica ‘della finestra rotta’: tu sporchi ed io pulisco subito, ad evitare che altri passando possano vedere il letamaio e continuare a farlo essere tale.
Un gesto che non costa nulla all’amministrazione, ma che può, come le dicevo dare un segnale ai cittadini scoraggiati che qualcosa può e deve cambiare in questa martoriata città.
Un gesto tattico direbbero quelli che hanno studiato l’arte della guerra, la strategia per cambiare quello schifo viene poi dopo, immaginando la costruzione di bagni pubblici, ad esempio.
Non so se questa bottiglia con il mio SOS potrà mai arrivare alla sua porta, ma la speranza è sempre l’ultima a morire. Mi firmo suo Salvatore Onorati e con me (spero) tutta la gente perbene di questa città”.