“Da tempo la Capitanata sta vergognosamente soccombendo sotto l’aggressione spregiudicata di società eoliche”. Lo riportano in una nota le associazioni ambientaliste Consorzio ProOfanto, Italia Nostra e LIPU. “Queste società – si legge – hanno ben intuito il ventre molle della Provincia di Foggia, improvvidamente delegata oltre 10 anni fa dalla Regione Puglia alla valutazione ambientale di progetti fino a 30 MW di potenza. Il settore Ambiente della Provincia non esita ad approvare uno dei peggiori impianti di sempre, con il consueto copione della riduzione delle macchine, poi compensate dal raddoppio della potenza”.
La Lipu poi spiega: “L’ennesimo caso è un progetto della Daunia Work (Srl nata dal gruppo della Margherita srl, società che ha spadroneggiato da sempre in Capitanata con mega eolico e fotovoltaico): 4 torri eoliche da 185 m di altezza e quasi 4 MW luna, sulle colline che dominano l’Ofanto e l’invaso di Capacciotti, al confine tra Ascoli Satriano e Cerignola, a ridosso del Parco regionale dell’Ofanto e del Sito di Importanza Comunitaria valle d’Ofanto. Un impatto paesaggistico e territoriale intollerabile, in continuità con altre macchine che la Provincia aveva autorizzato alla stessa Margherita srl (con un altro parere, ad avviso degli ambientalisti, censurabile), aggravando un effetto cumulativo che la stessa Provincia incredibilmente ha omesso di considerare, in spregio ai valori del PPTR, rinnegando i valori paesaggistici dello stesso PTCP Piano Territoriale Coordinamento Provinciale – e in palese distonia con il Contratto di fiume Ofanto/Ente Parco/Prov. BAT che persegue la tutela, la valorizzazione territoriale e la mobilità dolce nelle medesime aree. Come se non bastasse, senza applicare la Valutazione di Incidenza!”
E ancora: “Sebbene il procedimento fosse già avviato, LIPU, Italia Nostra e Consorzio ProOfanto hanno a più riprese evidenziato gravi carenze, omissioni, irregolarità del progetto, incredibilmente avallate dal Comitato VIA e dal Settore Ambiente che lo sovrintende. Studi privi di rigore scientifico hanno sminuito leffetto detrattore a carico del Parco Regionale dell’Ofanto, gli effetti su Nibbio reale, Nibbio bruno, Lanario, Grillaio, Biancone, Albanella minore ed altre specie minacciate, l’impatto paesaggistico pesantissimo e cumulativo sul territorio circostante, sui tratturi e masserie storiche, sul complesso monumentale di Torre Alemanna, sul lago Capacciotti, sulla valle dell’Ofanto e ovviamente sul confinante territorio lucano (inesistente secondo la Provincia!), dove, paradossalmente, la Regione Basilicata ha invece adottato un vincolo per fermare questi impianti a tutela dell’Ager venusinus.
Malgrado le oltre 40 pagine di deduzioni puntualissime e incontrovertibili di LIPU, Italia Nostra e Consorzio ProOfanto, la peggiore Provincia dItalia non fa altro che favorire i signori delleolico. E cosi, e solo dopo richieste della Regione, il dirigente del settore Ambiente D’Attoli e i membri del Comitato VIA hanno formalmente dovuto richiamare le osservazioni dalle citate Associazioni, ma senza esprimere alcuna analisi; 3 righe, soltanto (!), per confermare semplicemente il parere ambientale positivo a favore della società. Insomma, uno sforzo titanico e una gestione esemplare del territorio. Su prescrizione della Regione, inoltre, il dirigente D’Attoli, che pretendeva di assolvere con il solo parere di VIA anche alla compatibilità paesaggistica ai sensi del PPTR (!) è stato costretto a valutare in maniera specifica tale aspetto. Purtroppo anche i membri della Commissione Paesaggio provinciale insieme al dirigente D’Attoli, esprimevano ancora un atto favorevole alla società in plateale omissione delle controdeduzioni degli ambientalisti”.
E ancora, “le stesse associazioni hanno fatto notare anche un parere negativo della Provincia BAT (DD 1233 del 3.11.2017), per di più consolidato da una sentenza TAR (n.40 del 7.1.2021). Questi atti argomentavano proprio con analoghe controdeduzioni un diniego esemplare, in toto e senza riduzioni farlocche, ad un altro progetto eolico sullopposto versante ofantino sud (Canosa di P.), con 7 macchine di taglia inferiore (1 MW e 100 m di h) e in unarea meno critica. Nemmeno per tale incoerenza la Provincia ha agito”.
“Basta superficialità sulla pelle del territorio – affermano Enzo Cripezzi/Lipu, Pina Cutolo/Italia Nostra e Michele Marino/Consorzio ProOfanto -, la Provincia di Foggia continua a favorire questi impianti, saturando il territorio. Come è possibile che gli stessi valori e perfino le stesse aree (!), bistrattate dalla Provincia di Foggia, siano invece tutelati con pareri negativi dalla Regione Puglia in altri progetti a VIA nazionale? La politica Regionale concludono gli ambientalisti – sia parte attiva in questa ed altre vicende poco chiare. Impugni gli atti illegittimi, rimuova la disastrosa delega alle Province, irrobustisca il Regolamento Regionale in materia! E al presidente della Provincia, Nicola Gatta, chiediamo: per quanto ancora la Capitanata dovrà subire questo modus operandi? (In alto, foto di archivio)