La quarta ondata della pandemia si fa sentire in Puglia: i numeri dei nuovi contagi sfiorano quota 250 spinti dalla variante Delta, che è prevalente da queste parti come nel resto d’Italia. Ma le aree della regione dove il virus ha ripreso a picchiare duro sono due, stando ai numeri messi nero su bianco dalla task force regionale: la provincia di Lecce e quella di Foggia. Ovvero le zone con la più alta affluenza turistica: Salento e Gargano. Lo sa bene il direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl salentina, Alberto Fedele. A Lecce e dintorni i suoi tecnici hanno registrato 70 contagi in più nell’arco delle ultime 24 ore (uno in meno a Foggia).
“La nostra provincia è la prima per numero di infezioni diagnosticate. Ma lo è per il turismo, soprattutto per quello giovanile: sono le fasce di età più basse quelle più colpite dal virus“, ragiona lo specialista. Il che è confermato anche da un’altra circostanza: “La quasi totalità dei casi riscontrati riguarda persone non vaccinate”, rimarca Fedele. E finora, secondo i dati pubblicati sul sito Internet del governo, dai 12 ai 19 anni soltanto il 16,2 per cento dei pugliesi ha completato il ciclo vaccinale. Va meglio fra i ventenni, una fascia di età nella quale il 31,7 per cento dei pugliesi ha ricevuto due dosi del siero anti-Covid.
“Nelle altre fasce di età i contagi sono sporadici. E comunque in nove casi su dieci possiamo parlare di variante Delta“, spiega il direttore Fedele. “Oltre all’assenza di vaccino, sui numeri della nostra provincia incidono gli stili di vita”. Tradotto: la movida. “Qui abbiamo ancora locali chiusi per eccessivo affollamento, penso agli stabilimenti balneari, e ci sono numerosi interventi da parte delle forze dell’ordine per feste non autorizzate: sono situazioni ad alto rischio, specialmente per i non vaccinati o per chi ha ricevuto soltanto una dose”. La buona notizia, per il Salento e per la Puglia intera, è che “lo scarso rilievo in termini di gravità dei sintomi non ci fa allarmare”.
Se si prendono in considerazione i numeri dei contagi su 100mila abitanti, la provincia di Lecce resta in cima all’elenco a quota 39 ed è seguita dalla Bat (36), da Brindisi (29), Foggia (25), Bari (19) e Taranto (14). Dunque il dato del capoluogo salentino si avvicina alla soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti, che fino alla scorsa primavera era considerato un numero oltre il quale la regione avrebbe detto addio alla zona bianca.
Con le nuove regole varate dal governo non è più così: conta la percentuale di occupazione dei posti letto e la Puglia è lontana dalla zona gialla. Ma il limite dei 50 contagi ogni 100mila residenti è quello entro il quale il tracciamento funziona ed è questo a preoccupare le autorità. L’Rt, l’indice che misura l’accelerazione dei contagi, è a quota 1,49 in base all’ultimo report della cabina di regia. (fonte repubblica bari)