È forte lo sdegno del M5S di Foggia che con gli eletti comunali Giovanni Quarato e Giuseppe Fatigato, i due parlamentari, il deputato Giorgio Lovecchio e il senatore Marco Pellegrini, componente della Commissione Antimafia, e l’assessora regionale Rosa Barone, ha chiesto che il sindaco Franco Landella non ritiri le dimissioni e liberi Foggia dalla sua amministrazione, funestata da arresti e indagini. “Landella deve andarsene insieme alla sua sciagurata Giunta, lo sfacelo in cui versa questa città porta la firma del centrodestra”, hanno detto tutti i portavoce all’unisono. In conferenza stampa nella sede di via Crispi nei Quartieri Settecenteschi sono intervenuti tutti rappresentando il malessere di molti cittadini e della base pentastellata.
“Io voglio lavorare per la città e per i cittadini, il sindaco Landella deve fare un passo indietro, i partiti del centrodestra dichiarano di voler staccare la spina, ma devono staccarla già domani, non è possibile che si presentino in seconda convocazione”, ha esordito il capogruppo Fatigato. “Si sta giocando con la pelle dei cittadini e con i soldi dei cittadini. Le forze politiche in campagna elettorale sul palco parlano di onestà, trasparenza, legalità. Ebbene è esattamente il contrario di quello che succede al Comune di Foggia. I signori della maggioranza dovrebbero staccare la spina domani, dal notaio. È una agonia per la città”, ha aggiunto.
Netto l’ingegner Quarato: “Per noi si apre una seconda fase, noi riteniamo che se le dimissioni del sindaco dovessero essere ritirate saremmo di fronte all’ennesima farsa. Noi continueremo a fare politica attiva per la città attraverso proposte e incontri con i cittadini, e ricominceremo a fare incontri con la gente, se il Covid scemerà. Serve che la cittadinanza disgustata da questo fare politica ci aiuti. Questa consiliatura è finita, noi come M5S siamo già pronti ad affrontare una campagna elettorale. I nostri principi sono equità, trasparenza, competenza”.
La più dura da vera pasionaria è stata l’assessora regionale, Rosa Barone. “Vogliamo dare un segnale alla città, che sta vivendo un momento gravissimo. Stiamo vivendo una sceneggiata, chiediamo a Landella di avere le dignità di non ritirare le dimissioni. La città non potrebbe reggere oltre altri scandali e gravi situazioni, che sono diventate motivo di interesse nazionale dallo scandalo Iaccarino. Giorno dopo giorno le emergenze si susseguono e questo non può più essere accettato. Chiediamo alla cittadinanza di prendere consapevolezza e di venire alla manifestazione di domenica contro Landella, noi parteciperemo. Diamo un segnale di distanza. Non possiamo continuare ad avere una classe dirigente di livello così becero, così inopportuno, che ci fa vergognare davanti all’intero Paese. Ricordiamo che attendiamo ancora la relazione della commissione d’accesso, sono già passati 2 mesi, il tempo vola. Avremo il verdetto, che la città attende per poter decidere. Che tutto questa serva a chi vota, abbiamo necessità di un altro tipo di politica e di un’amministrazione che abbia ben altri valori”.
Le hanno fatto eco i due parlamentari. “La situazione sarebbe quasi comica, se non fosse tragica – è stato il commento del senatore Pellegrini -. Abbiamo uno sfacelo etico e morale, che viene fuori dagli arresti, dalle indagini, dalle intercettazioni, dalla mazzette. È uno scenario terrificante dell’amministrazione Landella. Qualcuno della nuova Giunta si spoglia dell’abito da tecnico e diventa politica invitando i consiglieri ad andare avanti, ma i cittadini sono disorientati, perché è un susseguirsi di notizie una peggio dell’altra. Foggia è alla fine di ogni classifica della qualità della vita, è uno sfacelo. Ci sono reati odiosi, chi dovrebbe fare l’interesse della collettività, brigava, cercando di avere utilità personali. Noi pretendiamo da Landella e dalla sua sciagurata Giunta di porre fine a questa agonia. Chiediamo a Landella di non ritirare le dimissioni per consentire alla città di essere amministrata dalla classe dirigente che merita”.