
Con l’assenza del sindaco di Foggia dimissionario Franco Landella, la riunione di maggioranza convocata questa mattina alle 10, ha avuto ben poco valore. I consiglieri presenti e i partiti non hanno potuto confrontarsi, ma stando agli umori generali, il primo cittadino ha poche chance per tornare a guidare l’amministrazione. Ormai stretto in un vicolo cieco, con i partiti della coalizione convinti a lasciarlo al suo destino, Landella dovrà realizzare che la sua esperienza da primo cittadino si è conclusa.
Lo ammette anche il capogruppo della Lega Paolino La Torre, ex assessore all’Urbanistica e tra i primi a credere alla possibilità di un ritorno del sindaco. “Ad oggi ci sono le dimissioni del sindaco, il problema da discutere è quello, attendiamo fino al 24 maggio. Per le surroghe e i subentri domani in aula non ci sarà sicuramente il numero, le faremo in seconda convocazione. Ma non cambia nulla, se il sindaco non dovesse non ritirare, tutto finirà. Noi come Lega decideremo in quanto partito, restiamo a quanto accaduto, i partiti non hanno motivo di fare altro. Alla fine sarà tutto il centrodestra unito che dovrà ricostruire il suo campo”, osserva il leghista a l’Immediato.
Il punto infatti è politico. Il centrodestra, che correrà unito, nonostante la divisione del Governo Draghi, alle prossime elezioni nei grandi centri italiani, non può essere trascinato nel fango di indagini e arresti individuali, tra i propri eletti. Fratelli d’Italia per merito di Giandonato La Salandra, che ha chiesto il supporto nazionale di Galeazzo Bignami, ha accelerato l’urgenza di “pulizia” nel proprio accampamento. E Forza Italia e Lega non possono che seguire a ruota, per non trovarsi immischiati in una questione morale che li dipingerebbe come corrotti e collusi agli occhi dell’opinione pubblica e dei propri elettori.
“Gli assessori tecnici hanno i loro punti di vista, che possono essere anche giusti, condivisibili sul piano amministrativo, ma noi dobbiamo dividere la questione amministrativa da quella politica – continua La Torre -. Per alcuni potrebbe non esserci la tranquillità di andare avanti, manca la serenità. E ad oggi cambierebbe anche molto il consiglio comunale, a causa degli eventi. Io credo che il sindaco avrebbe voluto parlare politicamente della questione, ma le cose in questi giorni son state ulteriormente strumentalizzate e ha ritenuto preferibile non esserci”.
Domenica 16, intanto, ci sarà anche una manifestazione di piazza contro di lui, il “Landella No Day”. Potrebbe polarizzare lo scontro e addirittura condizionarlo a tornare? Così La Torre: “Le manifestazioni sono di tutt’altra natura e restano tali, noi non possiamo subire le pressioni della piazza. Perché resta una piazza parziale, quella non è la piazza dell’intera Foggia. Landella si prenderà tutto il tempo, non c’è ad oggi la possibilità che ritiri le sue dimissioni, ma tutto può succedere in politica”.