Almeno una ventina di sospettati per l’agguato mafioso a Giuseppe Ricucci, 45enne netturbino di Monte Sant’Angelo. L’uomo era alla guida di un furgoncino dell’azienda dei rifiuti Tecneco quando uno o più sicari hanno esploso colpi di fucile contro il mezzo sforacchiando il parabrezza. Per Ricucci ferite a volto e torace ma se la caverà.
Intanto, gli investigatori hanno eseguito una ventina di stub, l’esame per verificare la presenza di tracce di polvere da sparo sui sospettati. Nel mirino ci sarebbe il clan dei montanari Li Bergolis-Miucci, rivale del gruppo scissionista Lombardi-La Torre, capeggiato un tempo da Pasquale Ricucci detto “Fic secc”, fratello di Giuseppe. Proprio “Fic secc”, ucciso a Macchia nel 2019, fu storico sodale dei montanari durante la faida di Monte Sant’Angelo ma negli ultimi anni, soprattutto in seguito alle lunghe condanne inflitte ai fratelli Li Bergolis, si era messo in proprio “fondando” il clan scissionista.
L’agguato al fratello è dunque collegato a questa rivalità? “Fic secc” fu ucciso l’11 novembre di due anni fa; poche settimane dopo scampò ad un agguato Dino Miucci, fratello di Enzo, quest’ultimo considerato il reggente dei montanari. Rientra in questo botta e risposta il tentato omicidio del netturbino? Sta agli investigatori dare risposte a queste domande. Al vaglio ci sono i filmati della videosorveglianza nella zona industriale tra Manfredonia e Macchia, scenario dell’agguato. Va inoltre individuata la persona che ha soccorso e accompagnato in ospedale Ricucci. Appena starà meglio, gli inquirenti ascolteranno la vittima.