È il giorno dell’interrogatorio del giudice Giuseppe De Benedictis, arrestato sabato scorso e rinchiuso nel carcere di Lecce. L’uomo è accusato di aver intascato denaro in cambio di provvedimenti favorevoli per alcuni esponenti della mafia foggiana e barese. Presunto corruttore, il legale Giancarlo Chiariello, anche lui finito in carcere ma ad Altamura. Stando a quanto trapelato ieri, De Benedictis collaborerà con la giustizia e sarebbe pronto a parlare. Non si esclude che l’inchiesta possa coinvolgere altre persone. A casa del giudice – che si era dimesso qualche settimana fa sperando di sfuggire all’arresto – gli investigatori hanno trovato denaro nascosto nelle prese elettriche ma anche un’agenda con nomi, circostanze, incontri, cifre. A rivelarlo lagazzettadelmezzogiorno.it secondo cui il documento potrebbe far tremare più di qualcuno, e non solo negli ambienti della criminalità organizzata.
De Benedictis e Chiariello rispondono con altri indagati dell’inchiesta di concorso in corruzione in atti giudiziari. L’accusa contesta anche l’aggravante di aver favorito una associazione mafiosa, perché le cinque persone scarcerate in cambio di denaro – clienti di Chiariello – sono tutte sospettate di far parte di clan baresi o della provincia di Foggia. Tra gli arrestati, infatti, c’è anche Danilo Della Malva, 35enne del clan Raduano di Vieste. L’inchiesta, partita nel febbraio 2020 contro ignoti a seguito delle dichiarazioni di un pentito trasmesse dalla Dda di Bari, non è conclusa. Sabato i carabinieri hanno effettuato diverse perquisizioni. A casa di De Benedictis sono spuntati altri 4mila euro, nascosti sempre nella stessa cassettina di sicurezza coperta da una falsa presa elettrica in cui il 9 aprile erano già stati trovati 20mila dei 57mila euro ritenuti le mazzette dall’avvocato Chiariello.