Parenti dei pazienti fragili sempre più inviperiti. Pochissimi i vaccini in Puglia per le persone vulnerabili. A l’Immediato giungono lettere da Foggia ma anche dal resto della regione. Una donna scrive: “Mio marito (disabile L. 104/92 , invalido al 100%, diabetico di tipo 2, cardiopatico con pacemaker ed ipovedente) è in un continuo e comprensibile stato di ansia e depressione. Nonostante tutte le anticipazioni dei vaccini per le persone ‘sane’, non è stato ancora contattato dal medico curante per essere vaccinato”.
La donna parla di “risposte vaghe” da parte del medico. “Ci viene detto: ‘dipende dalle quantità di vaccini’; ‘non sappiamo nulla con certezza’. ‘Perché non fa la prenotazione?’ ‘Perché non chiede di vaccinare a domicilio?’. Mentre ovunque è scritto a caratteri cubitali che i fragili non devono prenotare ma rivolgersi al medico curante, perché deve essere adoperato il vaccino idoneo (Moderna o Pfizer). Siamo come ‘color che son sospesi’. Vogliamo solo qualche chiarimento che ci dia un po’ di serenità e che non ci faccia pensare che tutto sia imputabile solo al nostro medico”.
Un papà invece scrive: “Ho un figlio disabile (L.104) che attende ancora di essere vaccinato perché il medico di base non riceve dosi. Per me invece è prevista la prenotazione il 22 aprile. Non è paradossale che mi vaccinino prima di mio figlio? Non è prevista la priorità per i soggetti fragili? Quando usciremo dalla zona rossa se i vaccini scarseggiano (tranne AstraZeneca che è incompatibile con patalogie gravi) e gli hub funzionano male e con scarsa frequenza?”.