
“I conti non tornano” è il titolo del progetto, presentato ieri allo Spazio Daruma in via Napoli a Foggia dalla Fondazione Buon Samaritano in partenariato con Confindustria Foggia, in risposta all’Avviso del PON Legalità FESR FSE 2014/2020 – Asse 4 – Azione 4.2.2 “azioni di prevenzione e contrasto ai fenomeni del racket e dell’usura”. Il progetto s’inserisce in una strategia di “forte attenzione” al territorio che vede l’impegno deciso delle istituzioni, in risposta all’allarme lanciato più volte nelle relazioni della DIA, dal prefetto, dal procuratore capo e dai vertici delle forze dell’ordine che, spesso, hanno evidenziato l’importanza dell’integrazione delle attività di prevenzione ed il coinvolgimento di più attori sociali in affiancamento alle attività investigative e di repressione.
La crisi attuale, causata dalla pandemia, espone ulteriormente il tessuto economico alle manovre di avvicinamento della criminalità organizzata, alle minacce, alle intimidazioni e alla concreta difficoltà di riuscire a liberarsi dalla stretta degli usurai e degli estorsori in assenza di specifici supporti, di natura legale, psicologica, commerciale. Introdotti e moderati dal presidente della Fondazione Buon Samaritano, Pippo Cavaliere, sono intervenuti l’Arcivescovo Metropolita, Mons. Vincenzo Pelvi, e il neo viceresidente di Confindustria Foggia, Alfonso de Pellegrino. Le attività sono state illustrate dalla progettista Daniela Eronia e la campagna di comunicazione da Sergio Maddalena di Daruma srl.
170 mila euro per attività di supporto per le vittime di usura e di estorsione: due diversi numeri per le persone fisiche e per le imprese. È un progetto dal fortissimo impatto sociale, i 170mila euro saranno utilizzati per condurre le persone alla denuncia, ragioneremo su un sistema di governance. Sarà un lavoro di squadra, tutti saranno accolti, con supporto psicologico e commerciale, riceveranno una visita in azienda sotto il controllo della Prefettura. Nessuno si sentirà solo”, ha spiegato Eronia. In totale trasparenza per il progetto ministeriale, i partner hanno espletato una gara per le attività di comunicazione, vinte da Maddalena della Daruma.
Il creativo ha improntato una campagna sulla metafora dei Lego crea pathos attorno all’impresa che senza la denuncia rischia di essere scardinata dal racket, dalle minacce, dai roghi e dagli attentati. A tal proposito netto l’intervento del manager del gas, attuale dirigente dell’associazione dell’aquila. “Confindustria con l’osservatorio sulla legalità diretto dal dottor Massimo Lucianetti intende offrire supporto, con questo strumento saremo al fianco degli imprenditori vittime della criminalità. Abbiamo l’obbligo di non lasciare nessuno solo. Voglio citare una frase del giudice ragazzino Livatino: quando moriremo nessuno ci chiederà se siamo stati credenti, ma credibili. Ecco oggi è in gioco la credibilità delle istituzioni”.
Sulla fede e sul ruolo della carità, molto forti le parole dell’Arcivescovo, che invita tutti ad incoraggiare la cultura della cura. “Le persone non sono categorie sociologiche di cui devono occuparsi solo Caritas e Fondazione Buon Samaritano, serve una rete, con la responsabilità di tutti . L’altro non è un oggetto da scartare e sfruttare, le istituzioni devono sapersi fare compagni di strada. Il progetto inaugura una stagione del prendersi cura, con forme aperte di inclusione e lotta alla corruzione. Inclusione e prossimità, è bella la prossimità di Confindustria. I poveri sono carne, voce, odore e la Fondazione è un punto luce nella città. Siamo scossi dalla pandemia, ma non dobbiamo perdere il timone della cura”.